Coronavirus: la preoccupazione è per la “fase due”

Claudio Chiarani21/04/20202min
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Confermato il “Lockdown” al tre maggio prossimo, gli operatori economici dell’Alto Garda e Ledro sono già proiettati al “dopo”, ossia a quando la ripartenza, perché ripartenza ci sarà dovrà fare i conti col danno economico causato dalla pandemia causata dal Coronavirus. Le Casse Rurali trentine, ovviamente, sono in prima linea su questo “fronte” e l’impegno volto a fare il massimo possibile è totale. Numerosi clienti hanno già chiesto la sospensione dei mutui, ma anche liquidità per far fronte alla chiusura forzata delle aziende, pubblici esercizi, hotel, bar o ristoranti che, ovviamente, hanno dovuto giocoforza sottostare ai decreti e alle normative imposte dalla tutela sanitaria. Questo sia nel Garda trentino sia nella vicina valle di Ledro, dove la voce turismo è parte preponderante dell’indotto sul territorio. Saper dire oggi, quando si è ancora in piena o quasi emergenza, quanto denaro servirà è difficile dirlo. Quello che è certo è che la situazione non è rosea, che tanti clienti (più del 50%) hanno chiesto la moratoria per le scadenze che erano in calendario, altrettanti o quasi hanno fatto richiesta di liquidità per le spese pregresse. Si parla di tariffe e imposte varie, ovviamente, che incombono sulle aziende. Insomma, le soluzioni sono difficili da trovare anche se le Rurali trentine sono quotidianamente attente a tutto ciò che succede, ora dopo ora.

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