Conflitto Ucraina-Russia, impennata del costo della carta
Il gruppo “Lecta” del quale fa parte anche “Cartiere del Garda” ha deciso l’aumento di 50 Euro a tonnellata delle carte naturale e patinata, due prodotti che escono dallo stabilimento di Riva. La stessa cosa è stata annunciata anche per il gruppo Fedrigoni, che con i due stabilimenti di Varone e Arco, oltre ad Arconvert, saranno loro malgrado costretti a fare lo stesso.
La guerra tra Russia e Ucraina sta condizionando i costi energetici per produrre qualsiasi cosa, e la carta non è certo esente da questi tempi bui in cui il conflitto ha fatto precipitare l’Europa e il mondo intero con le sue ripercussioni economiche. Aumentano i derivati del petrolio, benzina e gasolio, poi gas ed energia elettrica e logicamente se si spende di più per produrre è il prodotto finito che ne subisce le conseguenze. Dopo due anni e mezzo di pandemia, quando probabilmente s’iniziava a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel, ecco che il nero pessimismo si è fatto avanti all’insegna del conflitto tra le due nazioni.
Oggi il costo della carta sfiora i mille euro a tonnellata con bollette energetiche delle Cartiere che da tre sono passate a sei milioni di euro, un raddoppio dei costi non più contenibile ai prezzi di mercato praticati fino ad oggi. Costi solo parzialmente mitigati dalla centrale di cogenerazione che serve al teleriscaldamento, centrale che nel 2020 ha prodotto utili per sei milioni e mezzo con un risparmio energetico mensile calcolato in circa mezzo milione di euro. Anche i lavori di ammodernamento della turbina a gas, cuore della centrale, hanno prodotto benefici in termini di risparmio energetico, tuttavia l’impennata quasi quotidiana dei costi non fa certo bene, né a Cartiere del Garda né a tante piccole aziende che con questa situazione non riusciranno più a stare “a galla”.