Concessione A22: fronte comune fra Alto Adige, Trentino ed Emilia-Romagna

Redazione07/08/20182min
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Lunedì scorso, 30 luglio, si è svolto a Bolzano un incontro tra il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, quello della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, accompagnato dall’assessore ai Trasporti e Infrastrutture, Raffaele Donini. Al centro del vertice, i temi legati alla viabilità e alle infrastrutture strategiche che interessano i tre territori.
“Si è trattato di una preziosa occasione di confronto – afferma il presidente Rossi – sull’importanza e la strategicità di alcune opere infrastrutturali, la cui sollecita e puntuale realizzazione- rappresenta un valore aggiunto per lo sviluppo e la crescita dei territori interessati, nonché un fondamentale fattore di competitività per le nostre realtà economiche”.
Le principali tematiche affrontate sono state il collegamento Campogalliano-Sassuolo e la cosiddetta Cispadana, le quali – sebbene distanti geograficamente – sono entrambe considerate opere rilevanti e strategiche anche per le Province di Trento e Bolzano, nell’ottica di un ragionamento complessivo sul futuro della mobilità e dei collegamenti nazionali ed internazionali.
Per quanto riguarda la Campogalliano-Sassuolo, è stata condivisa sia la comune volontà politica di realizzare al più presto le infrastrutture previste (la società concessionaria è pronta ad iniziare i lavori), sia la piena condivisione a prevedere – in un tratto interno – l’esenzione del pedaggio.
“Si tratta di un’opera di rilevanza strategica – precisa Rossi – anche all’interno del più ampio progetto di rafforzamento del corridoio del Brennero, al quale è strettamente legata la concessione della A22”. Anche per questo motivo, gli enti locali coinvolti nella nuova concessione in house – con a capo la Regione Trentino Alto-Adige/Sudtirol – si sono già detti disponibili a prevedere, all’interno della programmazione economico-finanziaria, le risorse necessarie per l’esenzione stessa. “La disponibilità – afferma il presidente Rossi – nasce dalla consapevolezza che il miglioramento dei collegamenti secondari sia un fattore determinante anche per la competitività e l’efficacia delle reti infrastrutturali principali, nonché per l’innovazione e la crescita del Paese”.