Con il Lockdown gli animali si sono impossessati delle aree urbane

Claudio Chiarani11/05/20203min
Giovane-orso-su-cassonetti-a-Cavedago

Le misure di contenimento atte a fronteggiare l’emergenza sanitaria legata alla pandemia del Coronavirus, due mesi in cui l’uomo è quasi “scomparso” dalle città, hanno permesso alla fauna selvatica di riappropriarsi degli spazi lasciati liberi dalla nostra presenza. Un “effetto” delle misure atte a preservare la nostra salute cui tutti abbiamo dovuto sottostare. E allora via alla discesa in città di volpi, orsi, pavoni e, nell’acqua, anche ai pesci che in prossimità delle spiagge sono tornati a deporre le uova. Se le città vuote hanno invogliato caprioli, cervi, lupi, volpi e altre specie a fare la loro comparsa in cerca di cibo, la posa delle uova delle specie lacustri in spiaggia era da tempo che non si vedeva. La presenza dell’uomo, infatti, è sicuramente una delle cose più dannose per la riproduzione di determinate specie di pesci che proprio in prossimità delle spiagge andavano a deporre le loro uova, successivamente fecondate per la nascita dei piccoli esemplari. Un esemplare di cervo femmina, ad esempio, è stato l’ultimo avvistamento in zona Baltera a Riva del Garda, immortalato in un video che ben presto è diventato “virale”. Fuggito a grandi balzi da via Monte Misone verso l’incrocio con via degli Oleandri, l’esemplare ha fatto perdere le sue tracce senza che il personale chiamato per la sua cattura potesse trovarlo e bloccarlo. Visto per l’ultima volta presso il Centro sportivo cesare Malossini, la cerva si è dileguata alla vista di chiunque. Prima il pavone alla Fontanella, poi la volpe in via Pilati e piazza Catena, l’orso a Nago e il lupo a passo S. Giovanni, ora la cerva alla Baltera per una bella sfilata di animali che si fanno vedere o sentire. Come l’allocco sulla Rocchetta, un uccello rapace che col silenzio di questi giorni è chiaramente udibile con i suoi richiami nelle ore notturne. Tornando ai pesci, infine, sono le specie come i cavedani e le carpe che beneficiano dell’assenza degli umani in riva al lago per deporre le uova che daranno vita ai nuovi esemplari delle rispettive specie.

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