Ciclovia, gli ambientalisti rispondono a Frizzi: “La parte trentina ha rischi elevati”

Redazione24/01/20244min
ciclovia del garda 2



 

L’altro giorno abbiamo dato spazio ad alcune considerazioni del consigliere comunale ed ex sindaco di Tenno Gianluca Frizzi in merito alla costruenda Ciclovia del Garda, dove esprimeva il suo apprezzamento all’opera e alla possibile riduzione del traffico automobilistico sulla Gardesana che la potrebbe percorrere in bicicletta (leggi l’articolo).
Risponde alla sua presa di posizione il “Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda”.
“Siamo abituati a pronunciarci dopo aver consultato progetti e documenti – scrive il gruppo ambientalista in una nota – e non abbiamo trovato alcuna relazione ufficiale che affermi la diminuzione del traffico. Il consigliere Frizzi pensa alla ciclovia percorsa da E-bike, ma va ricordato che essa, come stabilito dal Decreto Ministeriale che l’ha approvata, è un percorso ciclopedonale: già è pericolosa la commistione pedoni-biciclette, ma pensare al transito misto di e-bike, biciclette e pedoni risulta ad alto rischio”.
Il Consigliere Frizzi affermava che “La caduta massi dovrebbe far capire che la natura è totalmente indifferente all’uomo. Se ragionassimo come gli ambientalisti, allora andrebbe chiusa anche la Statale perché se non va bene la ciclovia, per uniformità di pensiero neanche la strada è sicura”.
“Si tratta di un’affermazione un po’ azzardata per un amministratore – prosegue il comunicato del Coordinamento – che dovrebbe tutelare la salute pubblica e il territorio. La Statale Gardesana 45 bis è un’opera che risale agli anni ’30, tempi lontani dalle conoscenze odierne e dalla grave crisi climatica. Una meravigliosa strada panoramica che si è presto dimostrata non abbastanza sicura e, infatti, nel corso degli ultimi decenni ha visto la sostituzione dei tratti più esposti con gallerie più interne e gallerie paramassi. Il progetto della nuova ciclovia per il tratto trentino è invece previsto prevalentemente esposto, con rischi indubbiamente più elevati. Il consigliere parla anche di “futuro sostenibile” – prosegue il comunicato – Peccato che per arrivare a questo obiettivo si voglia a tutti i costi costruire una ciclovia non sostenibile per l’ambiente e il paesaggio e, non meno importante, per i costi faraonici. La possibilità di usufruire per alcuni tratti dei battelli che proponiamo “fa sorridere” Frizzi. Ma all’assemblea della Comunità del Garda, tenutasi lo scorso 20 gennaio a Riva, la presidente Mariastella Gelmini ha proposto di integrare il percorso ciclabile (terzo lotto Fasano-Limone) con il servizio della navigazione pubblica. Chissà se il consigliere considera anche questo organo istituzionale come il solito “ambientalista che fa polemica. Sta di fatto – conclude il Coordinamento – che molti enti preposti alla realizzazione della ciclovia stanno almeno riconsiderando le criticità e il fattore sicurezza che questo progetto presenta. Solo la Provincia Autonoma di Trento corre veloce e sicura per raggiungere il suo obiettivo: una ciclovia che deturperà irrimediabilmente le sue splendide falesie, che presenta delle lacune nel tracciato in corrispondenza dell’Hotel Pier e della Casa della Trota e che distoglierà da problemi ben più urgenti con la spesa di denaro pubblico”.

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