Chiarimenti dall’Azienda sanitaria sui vaccini antitetano e antidifterite
In merito ad alcune notizie riportate dai mezzi di informazione su vaccinazioni antitetano e antidifterite effettuate al pronto soccorso senza l’autorizzazione dei pazienti, l’Azienda Sanitaria del Trentino evidenzia quanto segue.
“Nei casi in cui non vi è conoscenza sulla situazione vaccinale del paziente o vi è uno stato immunologico antitetanico scaduto da oltre 10 anni viene proposta, secondo i protocolli ministeriali, la somministrazione di immunoglobuline antitetano per la protezione immediata e la vaccinazione che dà copertura dopo il quindicesimo giorno.
La somministrazione di immunoglobuline antitetano è sottoposta all’acquisizione del consenso scritto da parte del paziente, così come avvenuto nel caso dei due pazienti citati negli articoli e verificati dal direttore del pronto soccorso. È ovvio che per una semplice abrasione non si procede ad alcuna trasfusione di sangue.
Per le abrasioni i pazienti vengono medicati e, per quanto riguarda le immunizzazioni, si seguono i protocolli ministeriali che prevedono che ogni richiamo antitetanico sia effettuato con il prodotto combinato cioè l’associazione di vaccino antitetano e antidifterite. L’Azienda provinciale per i servizi sanitari ricorda che mantenendo aggiornata la specifica situazione vaccinale con i richiami necessari è possibile avere la protezione dal tetano, per il quale si registra ancora un numero significativo di casi.
Per quanto riguarda i dati italiani dal 2001 al 2010 si sono verificati 594 casi di tetano con 169 decessi e tra il 2011 e il 2014, 198 casi di tetano.
Nello specifico in Trentino dal 2012 al 2016 si sono ammalate di tetano tre persone. In un caso un’abrasione all’arto superiore in una persona con situazione vaccinale sconosciuta, ha comportato il ricovero in rianimazione per un mese.
Nel secondo caso che ha colpito una persona vaccinata da 15 anni, quindi senza richiamo, il decorso è stato meno pesante ma ha comportato un ricovero di un mese.
Il terzo caso trentino ha riguardato una persona con situazione vaccinale sconosciuta, che è stata ricoverata, per tetano contratto con insufficienza respiratoria acuta in seguito allo schiacciamento del dito di una mano. La persona è stata per sei mesi in ospedale, di cui i primi tre in rianimazione, ed è stata poi dimessa con esiti invalidanti”.