Centro vaccinale da Arcese: “Al Palafiere era la soluzione più logica”
Marco Ioppi, il presidente dell’Ordine dei Medici del Trentino, lo ha detto senza tanti giri di parole: “Per il centro vaccinale dell’Alto Garda, la nuova sede presso Arcese non è la soluzione ottimale”. Un’affermazione fatta dopo esserci stato di persona e aver detto che se non si ha rispetto per i volontari che ci sono impegnati, come in qualsiasi altro centro vaccinale, le condizioni di sicurezza per gli stessi vengono a mancare.
Insomma, al Casinò di Arco si lavorava bene, le dosi somministrate giornaliere potevano essere aumentate e la scelta degli amministratori locali sull’azienda di Eleuterio Arcese è stata non proprio ottimale. In fatto di condizioni di sicurezza e comodità, sia per i medici che ci lavorano sia per i pazienti stessi che vanno a vaccinarsi. “Il piazzale dell’azienda Arcese è una logistica decentrata, ubicata lungo una strada trafficata e pericolosa per la quale entrare e uscire rappresenta un pericolo” il pensiero sintetizzato del dottor Ioppi, il quale ha anche aggiunto che i colleghi in pensione che prestano la loro opera nelle vaccinazioni potrebbero sentirsi demotivati da questa scelta.
Il tendone sotto il sole per la somministrazione e l’attesa in auto nel parcheggio sull’asfalto rovente per un quarto d’ora, per verificare eventuali effetti indesiderati dopo la somministrazione del vaccino, sono disguidi che il medico ritiene deleteri.
L’ultima stoccata è arrivata poi la Eleuterio Arcese: “Alla Baltera volevano 7.000 Euro di affitto al mese” ha detto davanti al presidente della Provincia Maurizio Fugatti, all’assessore Stefania Segnana e al sindaco di Riva Cristina Santi con la sua ben nota verve. Affermazione che nessuno ha poi smentito. Ma alla quale ha dato in seguito risposta Roberto Pellegrini, presidente di “Riva del Garda Fierecongressi”, dicendo in una nota che a fronte dell’ipotetico insediamento alla Baltera del centro vaccinale per l’Alto Garda la società avesse chiesto un rimborso spese per l’eventuale riscaldamento dei locali dove avrebbero trovato posto i box vaccinali e gli accessi, se non si fossero installate strutture esterne. Ci furono anche dei sopralluoghi al Quartiere Fieristico e vennero forniti
i layout della struttura per poterla adibire allo scopo richiesto in data 16 febbraio, ma l’Azienda Sanitaria comunicava di aver scelto il Casinò di Arco. È vicino all’Ufficio Igiene ed Ospedale, in sintesi la risposta data a Pellegrini. Poi, il 16 aprile, il responsabile dottor Ferro chiedeva nuovamente la disponibilità del Quartiere alla Baltera per spostarsi dal Casinò di Arco, disponibilità nuovamente data e sempre a titolo gratuito. Nessuno si è più fatto vivo nessuno, conclude il Presidente Pellegrini, ricordando che la società rivana versa alla “Patrimonio del Trentino”, proprietaria del centro fieristico, un canone annuale ben 1,55 milioni di euro, ma ha saputo comunque concedere a titolo gratuito alla Caritas di Riva i locali ex azienda “O’Neill” in zona Baltera.