Centenari a Riva del Garda: auguri a Pia Zanoni e Bruno Camin
Sono nati entrambi il 25 novembre del 1920: mercoledì Pia Zanoni e Bruno Camin hanno festeggiato, ognuno a casa propria, l’inusuale traguardo del centesimo compleanno.
Entrambi i centenari hanno ricevuto, nel giorno del loro compleanno, un omaggio dell’amministrazione comunale (Pia un mazzo di fiori e Bruno un quadretto di Riva del Garda) con un biglietto d’auguri firmato dal sindaco Cristina Santi.
Pia Zanoni è nata a Riva del Garda, ultima dei sei figli di Anna e Luigino. Nel 1953 ha sposato Carlo Zucchelli, muratore, anche lui di Riva del Garda, dandogli due figli: Cristina e Roberto. Fin dall’età di vent’anni ha lavorato al centralino di un’azienda di telecomunicazioni, prima la Telve, poi la Sip e infine la Telecom. Oggi abita in via Grez, accudita dai suoi cari.
«Non sta mai ferma -raccontano i parenti- e nonostante l’età è molto autonoma. Fino a due mesi fa cucinava da sola, ora purtroppo si è infortunata per una caduta e si è dovuta un po’ fermare. Una cosa che mi piace ricordare è che per tanti anni è stata la custode della chiesetta di Sant’Anna in via Grez, credo sia la persona che lo ha fatto più a lungo, e che quando in maggio c’era il rosario lei era sempre in prima linea».
Mercoledì 25 novembre Pia è stata festeggiata con tutte le attenzioni dovute alla necessità di scongiurare il contagio e anche al suo infortunio.
Bruno Camin è nato a Gardolo da Leone e Luigia, secondo di tre fratelli. Si è trasferito a Riva del Garda per lavoro, avendo trovato impiego in una banca, dove ha conosciuto la futura moglie, Alda, che gli ha dato due figli: Andrea e Mario. La politica aziendale dell’epoca prevedeva che in caso di matrimonio uno dei due dipendenti dovesse licenziarsi, cosa che ha fatto Alda, dedicandosi così alla famiglia.
Oggi Bruno è straordinariamente autonomo: vive da solo nella sua casa di viale Canella dove si fa da mangiare, lava e stira. Fino allo scoppio della pandemia faceva anche la spesa, andando in centro a piedi, rigorosamente senza bastone, e salendo i tre piani di casa, dato che l’ascensore non c’è. Ora per prudenza la spesa la fanno i figli, e Bruno per ora ha dovuto rinunciare al suo rito quotidiano della passeggiata per la spesa e il giornale, con passaggio in chiesa.
«È un grande padre -racconta il figlio Andrea- sempre sereno, mai arrabbiato, molto credente, e ci ha sempre aiutato in tutto. Figlio di contadini, ha sempre avuto la passione dell’orto, arrivando a curare non solo il suo ma anche quello di conoscenti».
Per il compleanno i figli gli hanno regalato uno smartphone, vista la sua curiosità per la tecnologia. Bruno ha subito voluto provarlo, e rapidamente ha imparato a fare le videochiamate, sicché la festa di compleanno l’ha trascorsa in buona parte sul display con i nipoti: due nel Regno Unito, una a Sidney e una a Rovereto.