Cartiere Fedrigoni: 2021 a gonfie vele, conti in crescita

Claudio Chiarani04/05/20223min
cartiera fedrigoni varone

Pandemia? Crisi? Si, certo, ma se un’azienda lavora bene e produce qualità non ci sono crisi o pandemie che tengano, e così le Cartiere Fedrigoni hanno chiuso il 2021 registrando una crescita all’insegna di ottimi numeri grazie anche ai tre stabilimenti di zona, quello di Varone, Arco e Arconvert. A dirlo il direttore dello stabilimento di Arco Angelo Colucci, per il quale la crescita è ben al di sopra della più ottimistica previsione aziendale. Insomma, il comparto va bene.

A illustrare ai sindacati lo “status quo” del gruppo che porta sempre il nome del suo fondatore (oggi com’è noto la proprietà è del Fondo Bain Capital) presso lo stabilimento di Varone è stato l’amministratore delegato Marco Nespolo, il quale ha detto che la strategia adottata è stata vincente. Ossia spostare la produzione verso quei comparti del mercato di “lusso” in continua crescita, cosicché fino gli ordini attuali garantiscono la produzione fino a luglio. Un settore dove c’è domanda specifica di quel tipo di carta e gli aumenti sono compensati dalla qualità del prodotto. Il piano d’investimenti adottato per 66 milioni di euro nel corso del 2021 sta dando i suoi frutti, quello previsto per il 2022 non sarà da meno, con 43 milioni che andranno a coprire la divisione carta per lo sviluppo, ricerca e un aumento della capacità produttiva. Interventi che arriveranno anche per gli stabilimenti di Arco e Varone, oltre che nelle altre realtà del gruppo come Fabriano, Pioraco e Castelraimondo nelle Marche. In particolare, per la divisione materiali degli autoadesivi, come recentemente ha riportato il Sole 24 Ore, grazie ad una serie di acquisizioni negli ultimi tre anni l’azienda è diventata uno dei maggiori operatori di etichette e materiali autoadesivi in Europa e America Latina.

Insomma, se gli utili volano vola anche l’occupazione, e Fedrigoni negli ultimi anni ha assunto oltre 130 persone in Italia, 900 a livello globale anche durante la pandemia. I dipendenti grazie a tutto ciò hanno potuto ricevere un premio variabile dai 2.100 euro ai 3.450, con offerte per beni e servizi per il welfare ai dipendenti a prezzi agevolati. Otto milioni di euro, infine, l’investimento per l’acquisto di una nuova taglierina e una macchina “accoppiatrice” da farsi per lo stabilimento di Arco entro la prossima estate.

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