Carcere di Trento, il Garante: “90 casi di autolesionismo”
La Garante per i diritti dei detenuti di Trento Antonia Menghini ha riportato i dati relativi agli ingressi nel 2022 nella Casa circondariale di Spini di Gardolo, che sono stati 37, con un totale di 330 colloqui.
Un aspetto critico della Casa circondariale di Spini permane la consistente concentrazione di detenuti straniera, che si attesta sul 60%, seppure in calo rispetto alle punte del 72% toccate anni addietro. Questo dato la rende una realtà molto difficile da gestire, non fosse altro per tutte le difficoltà che normalmente incontrano le persone straniere durante la detenzione.
Un’altra criticità è il numero eccessivo di presenze a fronte della scarsità di organico degli operatori penitenziari con un trend di crescita dei detenuti, che ha raggiunto punte di circa 360 presenze nel 2023.
I dati relativi alle persone affette da una patologia psichiatrica evidenziano come, nell’anno 2022, siano state 87 le persone a necessitare di assistenza medica. Al 27 settembre 2023 ammontavano a 72, di cui 15 donne, su un totale di 362 detenuti, le persone affette da disturbi psicotici, disturbi dell’umore, importanti disturbi d’ansia, gravi disturbi della personalità, disturbi in co-morbilità con l’uso di sostanze.
La Garante ha altresì rilevato che nella Casa circondariale di Spini, seppure negli ultimi 4 anni non vi siano stati suicidi, il numero degli atti di autolesionismo ha subito, dal 2021, una considerevole impennata, arrivando a registrare quell’anno la cifra record di 90 eventi. Questo dato deve richiamare le istituzioni a riflettere sulla necessità e l’urgenza di apprestare tutte le possibili misure atte non solo ad intercettare il rischio suicidario, ma anche a migliore le condizioni di vita all’interno delle carceri.
In riferimento al tema del lavoro, strumento imprescindibile nell’ottica del reinserimento sociale, la PAT ha attivato il nuovo servizio “Seminare oggi per raccogliere domani 2”, il progetto che propone tirocini di inclusione sociale, formativi e di orientamento rivolti alle persone in esecuzione penale. .
Altrettanto importante è anche il progetto del corso formativo per pizzaioli, fortemente voluto e organizzato dalla Direzione del carcere e nel quale finora sono stati coinvolti 32 detenuti.