Buona la vendemmia 2023 nell’Alto Garda
La vendemmia è oggi più che mai in balia del tempo, ma per i vertici di Agraria Riva, nonostante il meteo bizzarro, quella di quest’anno sarà ottima per il quantitativo raccolto e per la risposta che l’uva darà nelle botti, quando il tempo di fermentazione dirà di che qualità potrà essere imbottigliata. Quarantamila quintali di uve raccolte che, alla fine della vendemmia, si tradurranno in vino che, in fatto di qualità si preannuncia soddisfacente. Duemila quintali in meno della vendemmia 2022, ma la quantità fanno sapere dai vertici di Agraria conta poco; è la qualità che deve contare alla fine, perché qualità di raccolta si traduce poi in qualità di prodotto finito sulle tavole dei consumatori. Le piogge di luglio e la grandine facevano temere il peggio; invece, così non è stato e ora col conferimento delle uve da parte dei soci si può iniziare a ragionare positivamente. Il tuto anche grazie agli interventi mirati dei coltivatori che hanno adottato gli opportuni accorgimenti preventivi. Dunque, laddove in altre zone si registrano perdite anche in ragione del 40% nel Garda trentino si è ovviato a tutto questo per arrivare ad una raccolta qualitativamente eccellente. Uva sana fino alla vendemmia, dunque, grazie al lavoro che i tecnici e gli agricoltori hanno sapientemente avviato di comune accordo per arrivare ad un raccolto che darà un buon prodotto finale. Dopo la vendemmia delle uve bianche ora è in corso quella delle uve rosse, operazione che si concluderà tra un paio di settimane circa, verso fine settembre, prima settimana di ottobre. Poi toccherà all’oliva, ma qui è un’altra “storia”.