Aumento costi e carenza di personale, l’incubo per la stagione turistica

Claudio Chiarani18/03/20223min
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Petra Mayr, presidente dell’Associazione Albergatori Alto Garda e Ledro è seriamente preoccupata per la stagione turistica 2022. L’aumento dell’energia elettrica e la carenza di personale che stanno caratterizzando questi mesi post pandemia, ma con l’attenzione verso il Covid ancora alta, unitamente alla guerra scoppiata tra Russia e Ucraina non sono certo dei bei segnali per il turismo nel Garda Trentino. Aggiungeteci la visione sui prossimi mesi dal punto di vista delle difficoltà di trovare personale per gli Hotel o le strutture ricettive in genere, bar, ristoranti, pizzerie e via dicendo e ciò che si prospetta non è certo rassicurante.
Per il momento non sembra ci siano problemi sul fronte del reperimento delle scorte alimentari, ma gli aumenti dei costi del carburante non lasciano prospettive favorevoli nemmeno su questo fronte dei trasporti.
Serve altro? Certo, tipo trovare alloggi dove far dormire e risposare il personale in appartamenti che, vista la crescente offerta di appartamenti turistici scarseggiano.
Le “contromisure” che le associazioni stanno pensando di apportare vanno nella direzione di una sorta di “benefit” per i lavoratori, mentre si sta pensando di creare una struttura per dare alloggio a chi viene nel Garda trentino a lavorare. Una sorta di Hotel riservato a loro.
Insomma, una serie di criticità che anche l’Azienda di Promozione Turistica Garda Dolomiti sta provando ad arginare con la messa in campo del suo innovativo programma di ricerca e offerta lavoro. In fondo a tutte le criticità c’è una politica che sembra andare per conto proprio quando, invece, servirebbe più sinergia tra le associazioni e chi amministra. Anche per Enzo Bassetti, presidente di Unat, Unione Albergatori Alto Garda e Ledro, la situazione è critica. Gli aumenti dell’olio di semi, ad esempio, è un segnale preoccupante per chi fa ristorazione, costo aumentato del 300% che unito agli aumenti dell’energia elettrica, triplicati in alcuni casi e con un ministro che afferma, ad esempio, come il costo per i carburanti sia del tutto ingiustificato. Ma allora che si può fare e chi lo può fare? Il quadro d’assieme non è certo piacevole. Per ora si è deciso un aumento dei prezzi “calmierato” dall’1 al 15%, ma è chiaro che con i prezzi già decisi l’anno scorso, a fine stagione, per questa è sempre difficile applicare l’aumento e giustificarlo, anche se la tensione internazionale è sotto gli occhi di tutti.


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