Arrestata la donna che rubava nelle case dell’Alto Garda

Redazione10/12/20204min
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È stata arrestata a Rovigo una donna di 27 anni, di origini lombarde (B.J. le iniziali), che era stata identificata dagli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Riva del Garda quale autrice di diversi furti in appartamento consumati nell’Alto Garda tra il 12 ed il 19 agosto 2020.
L’indagine che era iniziata a seguito di alcuni colpi messi a segno in appartamenti avvenuti a cavallo di ferragosto e alla individuazione e denuncia di tre ragazze sorprese mentre tentavano di forzare un appartamento. La tecnica utilizzata per introdursi negli appartamenti era compatibile con quanto contestato alle tre donne.
L’indagine era partita dall’aumento significativo dei furti in appartamento nel mese di agosto, elemento che non era sfuggito all’analisi dei reati che da tempo stava conducendo il Commissariato e gli agenti della Polizia di Stato di Riva del Garda.

La tecnica utilizzata dai malfattori era sempre la stessa. Prendevano di mira le porte senza blindatura e, con una tecnica molto artigianale, forzavano con un cacciavite il cilindro dalla serratura e con una chiave-pinza lo spezzavano. Per ultimo, con un supporto di plastica sollevavano il dente di chiusura delle porte ed entravano nelle abitazione.
Il Commissariato di Pubblica Sicurezza con l’Arma dei Carabinieri e con il supporto della Polizia Locale aveva stabilito un piano di controllo e di intervento del centro storico di Riva del Garda, al fine di prevenire i furti e, comunque, nel caso si fossero ripetuti, di intercettarne gli autori.
L’attività era stata coronata da una chiamata di un cittadino che segnalava in centro a Riva del Garda tre ragazze che, poco prima, avevano tentato di forzare la serratura della sua abitazione.
La preziosa informazione venne dirottata alle pattuglie in servizio in quelle zone e poco dopo le tre ragazze vennero fermate all’interno di tre negozi, mentre tentavano di far perdere le loro tracce.
Condotte al Commissariato veniva a loro rinvenuti, celati tra gli abiti, due cacciaviti, una chiave inglese regolabile, 190 euro in contanti, un mazzo di chiavi (presumibilmente usate per forzare le porte), un ritaglio di plastica sagomato (generalmente utilizzato per l’apertura delle porte a scatto) e due telefoni cellulari.
Gli investigatori, grazie alle analisi delle celle telefoniche dei telefoni sequestrati, hanno individuato i flussi telefonici nella localizzazione dei luoghi dei furti avvenuti nel mese di agosto.
I dati raccolti agli Agenti del Commissariato di P.S. di Riva del Garda, incrociati con le immagini delle telecamere di sorveglianza cittadine, hanno permesso di avere elementi chiari, precisi e concordanti, per far emettere al GIP del Tribunale di Rovereto la misura restrittiva della custodia cautelare in carcere, eseguita nella giornata di ieri dai Carabinieri di Castelmassa (Rovigo) in collaborazione con il Commissariato di Riva.
Nei confronti delle tre donne, che dovranno rispondere anche degli altri furti contestati, il Questore Cracovia ha emesso il Foglio di Via da Riva del Garda, Arco, Torbole e comuni limitrofi.

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