APERTA LA GALLERIA ADIGE GARDA A TORBOLE: LA FORZA DELL’ACQUA
Si è svolta oggi la programmata “prova di scarico” delle acque dal fiume Adige all’uscita della galleria nel Garda, a Torbole, manovre volte a verificare il corretto funzionamento delle paratie che ne regolano il flusso. In funzione di ciò il dirigente provinciale ha emesso l’ordinanza di divieto di navigazione nel raggio di duecento metri dalla bocca d’uscita della stessa, nei pressi del Circolo Vela, al fine di prevenire possibili incidenti ai natanti. Le prove di scarico sono finalizzate alla verifica della tenuta delle paratie e prevedono il libero rilascio di cinquanta metri cubi d’acqua al secondo che, però, sarà mista a limo e sabbia, dunque in notevoli quantità che, se per l’effetto “visivo” sono altamente spettacolari, non lo sono certamente per chi incautamente dovesse trovarsi in acqua in quei momenti. La Galleria Adige Garda è, di fatto, uno “scolmatore artificiale la cui costruzione iniziò nel 1937 e terminato nel 1959, il cui scopo è mettere in comunicazione il fiume Adige, il secondo per lunghezza in Italia con il lago di Garda e asservire da by pass in caso di piene, ossia permettere all’acqua di sfociare nel lago qualora il livello dell’Adige superasse il livello di guardia.
Durante la seconda guerra mondiale, dal 1943 la galleria dalla parte dello sbocco presso Torbole fu predisposta per la produzione bellica. Con la tarda primavera del 1944 l’industria Caproni con 1.300 operai iniziò a fornire all’industria tedesca varie pezzi per le “Wunderwaffen”, ossia le armi tanto decantate da Hitler che avrebbero rovesciato le sorti del conflitto. Si costruivano parti per gli aerei Messerschmitt 163 o del primo aereo a reazione, il Messerschmitt 262, ma anche pezzi per le micidiali V1 e V2 progettate Wernher Von Braun, il padre della missilistica moderna dopo il conflitto naturalizzato americano.