Anziani nelle Rsa, prosegue il dialogo
Prosegue, tra l’assessorato alla salute della Provincia autonoma di Trento e i soggetti che esprimono le istanze degli ospiti e dei territori, il dialogo sulle Rsa e sulle risposte organizzative da dare di fronte al rischio rappresentato dal Covid. L’assessore alla salute e il dirigente del competente dipartimento, Giancarlo Ruscitti, hanno incontrato i vertici delle Acli trentine, con il loro presidente Luca Oliver. Al centro del confronto l’obiettivo di favorire il più possibile la relazione tra gli ospiti delle Rsa con i loro parenti, rispettando però le norme poste a garanzia della salute degli ospiti delle strutture, degli operatori e in generale della comunità.
È un nemico insidioso il Covid, lo ha spiegato chiaramente il dottor Ruscitti: intanto non si può dire che la Pandemia sia conclusa, inoltre allo stato attuale manca un vero e proprio test predittivo, visto che il tampone rappresenta una fotografia della situazione nel momento in cui viene fatto, e poi non si hanno ancora certezze scientifiche sulla possibilità di contrarre nuovamente il virus da parte di chi ne sia già stato colpito, infine sono molti i punti di domanda sul vaccino, su quando sarà pronto e sulle modalità di vaccinazione. “Il distanziamento – ha detto – è ancora l’arma preventiva più efficace di cui disponiamo”.
il Trentino si è attrezzato con strutture di transito dove ospitare gli anziani prima dell’ingresso definitivo nelle Rsa e anche con una residenza dedicata esclusivamente ai malati di Covid.
Dalle Acli, con la richiesta di un confronto sulla situazione delle Rsa, è giunta la segnalazione del disagio, manifestato sia da molti ospiti che dai loro parenti, per le difficoltà di relazione che vi sono in molte strutture a causa delle attuali stringenti misure di sicurezza.
Il tema delle visite e la possibilità di nuovi ingressi nelle strutture, è stato evidenziato, sono i temi più attuali per le famiglie. Investire in una formazione specifica per il personale, coinvolgendo anche il volontariato, differenziare le Rsa, attribuendo ad alcune la specializzazione nella gestione di persone affette da virus, adeguare le strutture, aggiornare le linee guida per rendere maggiormente possibili e gratificanti le visite agli ospiti delle Rsa, salvaguardando la sicurezza di tutti, compresi gli operatori: queste le principali proposte delle Acli, assieme alla richiesta di avviare una riflessione più ampia sul ruolo delle Rsa.