Anche il Comune di Arco è preoccupato per la Valdastico nord
Viva preoccupazione è stata espressa durante il Consiglio comunale di Arco in merito all’avvio dell’iter sulla Valdastico nord dato dalla Provincia di Trento. Di Valdastico, ossia del collegamento stradale tra il Trentino e il Veneto, se ne parla da decenni ma ora sembra che dalle parole si stia passando ai fatti. La prosecuzione dell’autostrada A-31, ossia il tratto che oggi collega Rovigo a Piovene Rocchette, verso la alla A-22 del Brennero in zona Rovereto sud, per un costo stimato tre miliardi di Euro, è stato rilanciato dalla Giunta del presidente Fugatti in accordo col governatore veneto Luca Zaia.
Il Comune di Arco sta febbrilmente lavorando sulle osservazioni da presentare in Provincia in merito. In primis la mole di traffico che il completamento dell’opera riverserebbe in Trentino e, di conseguenza, sull’A22 ma anche sul territorio dell’Alto Garda. Le perplessità del sindaco di Arco Alessandro Betta sono molte: “Non ne vedo il senso – ha dichiarato alla stampa – e credo sia più importante sistemare le questioni esistenti come, ad esempio, la copertura del depuratore”.
L’impatto ambientale, inoltre, è la seconda ma non meno importante cosa che va tenuta sotto osservazione, pensando più favorevolmente a dei collegamenti ferroviari piuttosto che stradali. Idea condivisa dall’assessore arcense Nicola Cattoi, per il quale un’opera dedicata al trasporto su gomma andrebbe a cozzare contro quella di sostenibilità ambientale. Il Garda trentino è già “sotto attacco” di un traffico su strada elevato, particolarmente e come tutti sanno durante i mesi estivi. Aggiungerne altro sarebbe come mettere benzina sul fuoco.
Se ne parlerà per un altro mezzo secolo o Fugatti metterà la parola “fine” a tutto questo discutere? Insomma, la famosa Pi.ru.bi. vedrà il suo completamento come allora i ministri Piccoli, Rumor e Bisaglia, desideravano?