Alloggi turistici nell’Alto Garda: “Serve una revisione della normativa”

Dare la giusta visibilità ad un settore importante dell’ospitalità locale, restituendo dignità a chi lavora in maniera chiara e penalizzando coloro che non rispettano le regole: sono questi gli obiettivi del nuovo tavolo di lavoro che si è riunito lunedì 23 maggio presso l’APT Garda Dolomiti.
L’ospitalità turistica del Garda Trentino ha diverse sfaccettature: dall’hotel di lusso al piccolo albergo a gestione familiare, dall’agritur al residence, dal rifugio al bed&breakfast all’appartamento in affitto, tutte importanti per soddisfare le molteplici esigenze di una clientela sempre più evoluta.
Altrettanto importante è che esistano regole chiare, che consentano agli operatori di lavorare in condizioni di trasparenza, e all’ospite di avere una garanzia di qualità, qualunque sia la sistemazione prescelta.
Questo tema, cruciale tanto per il Garda Trentino quanto per l’intero territorio provinciale, è stato oggetto del primo incontro di un tavolo di lavoro presso la sede di APT Garda Dolomiti. Al meeting hanno preso parte, oltre al Presidente Silvio Rigatti e al Direttore Oskar Schwazer per Garda Dolomiti S.p.A., i comuni di Arco, Nago/Torbole, Tenno, Ledro, con la Sindaco di Riva del Garda Cristina Santi nel ruolo di capofila, la Comunità di Valle, le associazioni di categoria ASAT, UNAT e Trentino Appartamenti, aderente a Confcommercio Trentino, la Gestel e l’area Tourism Intelligence di Trentino Marketing.
Il primo passo è stato mettere sul tavolo le problematiche del settore per definire un punto di partenza condiviso; è stata poi affrontata la valutazione degli strumenti legislativi esistenti a livello provinciale e nazionale, individuando potenziali mancanze. Sono state, infine, analizzate alcune pratiche organizzative elaborate da chi, in altre regioni italiane, ha già affrontato il medesimo problema.
Uno dei temi in discussione, destinato ad ulteriori approfondimenti, è stato quello della riconoscibilità del settore, con la proposta di rendere obbligatoria l’esposizione di una “targa di certificazione” con l’indicazione degli estremi dell’attività e un recapito del proprietario.
Molte sono le idee uscite dall’incontro, tutte orientate a dare visibilità e a premiare chi lavora in maniera corretta, a fronte invece di una penalizzazione per chi non segue le regole, danneggiando non solo la sua categoria ma l’immagine dell’intera destinazione.
L’auspicio è che si possa arrivare, in tempi brevi, alla revisione della normativa, implementando regole chiare per rispondere in modo adeguato alle esigenze di un comparto ricettivo che, come accaduto nell’intero settore turistico, ha dovuto cambiare il proprio approccio al mercato.