Alla Casa di Riposo di Riva il fatturato è calato del 30%
Sono a rischio del posto di lavoro i dipendenti della Casa di Riposo di Riva del Garda, in via Ardaro, e tutto a causa del virus della Sars Cov-2. Gli ospiti, infatti si sono ridotti a causa della pandemia lasciando 24 posti letto vuoti. Pandemia che, con le nuove norme prevede (e consiglia) massimo due persone per stanza e all’Apsp di Riva, invece, con le stanze grandi produce d’effetto un danno economico. Insomma, stanze grandi e realizzate anni fa non più confacenti agli standard moderni e alle rigide norme anticovid che impongono, come detto, un massimo di due ospiti per stanza. Il rischio è trovarsi un fatturato 2021 inferiore di circa un milione di euro rispetto agli anni immediatamente precedenti, 2019 e 2020 insomma. E la cattiva gestione, logicamente, non c’entra per nulla, anzi. Così l’ipotesi di una riduzione del personale si fa sempre più preoccupante, anche se in nessun modo andrà toccata la qualità dell’assistenza prestata agli ospiti. Preoccupati il presidente Lucio Matteotti e il nuovo direttore Davide Preti, dunque, lo sono e in misura abbastanza consistente. Il deficit di posti letto, iniziato e cresciuto nel 2020 si protrarrà sicuramente anche l’anno prossimo, con un inevitabile allungamento delle liste d’attesa per i posti letto, questo sia a Riva, sia ad Arco sia a Molina di Ledro dove le tre strutture sono datate, ospitate in edifici insomma vetusti nelle quali è difficile operare oggi e a maggior ragione con le misure anticovid adottate. Se Riva spera nella nuova cittadella laddove sorgeva il vecchio ospedale, col cantiere che va via veloce ora in via Ardaro si sta approntando uno spazio che fungerà da salotto per le visite dei parenti agli ospiti. A norma Covid, dotato di barriere in plexiglas con una sorta di “pergola bioclimatica” per arginare e contrastare la diffusione del virus. Il Comune ha dato una mano con 35.000 euro, la somma necessaria a realizzare il tutto entro la metà di novembre di quest’anno.