LA CITTÀ DI RIVA DICE ADDIO A PINO “ROMA”

Per tutti era Pino Roma, ma all’anagrafe era Pino Santorum. Nato il 17 gennaio del 1940 in un contesto di piena seconda guerra mondiale, di difficoltà, miseria e fame Pino Roma, scomparso domenica mattina presso la Casa di Riposo in via Ardaro ne ha visto tante. Eppure sorrideva sempre, testa bassa e cammino deciso fino all’ultimo, oppure accompagnando la sua bicicletta a mano per la città. Giallorosso dalla punta dei capelli ai mignolini dei piedi, Pino Roma è stato davvero una persona buona. Faceva lavoretti, da ragazzo nelle famiglie che per un piatto di pasta o minestra gli davano vitto, poi il lavapiatti ma sempre accudito dai familiari. Pino Roma era fratello di Andrea Santorum, l’ultimo vero comunista della Busa e scomparso qualche anno fa, poi del Bruno “Gèra” in un contesto familiare che lo ha sempre difeso, grazie anche alla moglie del Bruno che per quel cognato ha sempre avuto attenzione. Parlava poco il Pino e quando lo faceva dovevi stare attento per capire ciò che diceva, ma non era difficile in fondo perché le sue due frasi erano “bevet en cèr” e “va en mona”. Il resto era superfluo, il resto era la sua amata Roma che quando gli dicevi che tifavi Milan o Juve o Inter ti mandava a quel paese. E tu ci andavi volentieri perché al Pino Roma nessuno ha mai voluto male, anzi. Era un personaggio di quella riva che lentamente si sta spegnendo, un signore al quale oggi dare 79 anni appare difficile. Al Circolo Pensionati di Riva in occasione del suo compleanno a gennaio, appunto, a tutti aveva detto “mettetevi giacca e cravatta” perché è la mia festa. E festa è stata, con pasta e contorno per tutti. E lui, felice, tornato a quello che ormai era il suo domicilio, la Casa di Riposo aveva raccontato a tutti la sua gioia. Il direttore Maino racconta di uno dei primi raduni della Roma in Trentino, dove in mezzo ad una marea di gente lui sventolasse la bandiera giallorossa con assoluta fierezza di tifare per la squadra del suo cuore. Non si è mai capito perché tifasse per la Roma, ma questo non ha mai avuto nessuna importanza. Ora riposa in pace Pino, dopo una vita difficile, fatta di lavori pesanti in fondo è giusto così.