Addio a Giuseppe “Bepi” Cazzolli, storico capo meccanico di Arcese

Giuseppe “Bepi” Cazzolli, storico capo meccanico di Arcese originario del rione Stranforio di Arco, ha cessato di vivere poco dopo le due del mattino del giorno di Pasqua nella sua abitazione a San Giorgio confortato dalle figlie Roberta e Beatrice. La moglie Bruna Leonardi, con la quale aveva festeggiato i cinquant’anni di matrimonio tre anni fa, è scomparsa nel 2018 lasciandolo vedovo e nonno amorevole di Lorenzo e Valentina, i figli di Beatrice, moglie di Vittorio Ferraglia. Non è stato il Coronavirus a portarsi via Cazzolli, ma un brutto male ai polmoni che lo affliggeva da tempo e per il quale la sua famiglia era preparata. Per questo non hanno voluto il ricovero in ospedale, per averlo vicino ogni minuto che Dio gli concedeva. “Era desiderio delle figlie tenerlo a casa – ha detto il genero Vito Ferraglia – anche se si sapeva che i polmoni non avrebbero retto al brutto male che lo aveva colpito”. Bepi Cazzolli è stato fino alla pensione l’uomo di fiducia della ditta Arcese, probabilmente l’unico che teneva testa al patron Eleuterio con altrettanto piglio e fermezza quando gli andava a chiedere sullo stato di avanzamento delle riparazioni dei camion. Per sentirsi rispondere “Appena finito,’Terio’, el temp che ghe vol”.
In officina il Bepi era indiscutibilmente il “capo”, burbero dal carattere introverso quel che basta perché tutti, nessuno escluso, alla fine lo amassero. Bravo, più che bravo, nulla era un segreto per lui, smontava e rimontava anche ad occhi chiusi qualsiasi motore che in quel momento si trovasse sul ponte. Nel poco tempo libero di cui disponeva, perché per lui prima venivano il lavoro e i mezzi della ditta che non dovevano mai fermarsi, amava dedicarsi ai suoi olivi e alla campagna. Stella al merito del Lavoro, onorificenza insignita dal presidente Scalfaro nel 1994, Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, insignito da Ciampi nel 2000, Bepi Cazzolli aveva solamente 77 anni.