Abitazioni più smart grazie alle nuove tecnologie
Tecnologie abilitanti, big data, intelligenza artificiale, Iot e sensori. Le nuove tecnologie applicate agli edifici possono migliorare molto qualità, sicurezza e comfort delle nostre abitazioni. Come questo accadrà lo hanno spiegato manager, startupper, designer e innovatori tecnologici nel corso di Spreentech Conversation, meeting organizzato dall’acceleratore Spreentech Ventures nelle sale dell’Associazione Artigiani del Trentino in via Brennero. Gestire in maniera intelligente le nuove tecnologie permette abitazioni più confortevoli e in grado di minimizzare gli sprechi e il consumo di energia.
“I temi trattati oggi – ha affermato nel suo intervento l’assessore Achille Spinelli – tracceranno la sfida economica e sociale dei prossimi anni. Il “Rapporto del 2023 sul Futuro del Lavoro” afferma che entro cinque anni un lavoro su quattro cambierà in modo radicale. Questo fa pensare che dovremo affrontare in tempi brevi tre grandi transizioni. Le prime due sono quella digitale e quella ecologica dalle quali non possiamo sfuggire in alcun modo e penso che su queste il Trentino possa dire la sua; la terza è quella demografica. Il mondo è in fase di calo demografico e tra qualche anno ci saranno meno lavoratori, le persone rimaste saranno più anziane e questo genera problemi che dovranno essere affrontati con la tecnologia e con una transizione ecologica e digitale forte per ridurre tempi e sforzi dell’essere umano”.
Il meeting, che ha visto tra gli spettatori interessati anche il vicepresidente e assessore provinciale all’urbanistica, ambiente e cooperazione Mario Tonina, si è svolto in due atti. Nel primo il direttore generale di Spreentech Ventures Luca Lucchese ha dialogato con il cofondatore e presidente di Spinnvest Alberto Gasperi , con l’interior designer Alexandrea Khnykina, col fondatore di Nextome Domenico Colucci, il professore dell’Università degli studi di Trento Gian Pietro Picco e la ceo di UpSens Ketty Paller in merito alle smart building. Si tratta di edifici in cui gli impianti vengono gestiti in maniera intelligente e automatizzata, al fine di minimizzare il consumo energetico e garantire agli abitanti comfort, sicurezza (intesa come difesa sia da furti e rapine sia da calamità naturali) e salute di chi l’abita. Per rendere una costruzione smart è necessario utilizzare le nuove tecnologie abilitanti, l’intelligenza artificiale, la modellazione 3d, la Iot (internet of things), sensoristica, sistemi e protocolli di telecomunicazione e così via.
Nella seconda parte, invece, si è proseguito con la presentazione di sette startup impegnate nell’ambito: la Cool Roof Company di Modena che si occupa di vernici per ridurre il surriscaldamento degli edifici raffreddando i tetti, la Suncol attiva nella bioarchitettura, l’Epona che sviluppa analisi dati e sistemi informatici, la Mechbadger che costruisce macchine cingolate multifunzione, e infine le trentine Energaid e Ruma impegnate rispettivamente nella creazione di materiali isolanti e nel supporto alle aziende nei progetti di riforestazione.