Nel romanzo noir di Barozzi “Il samba di Priscilla” il lato corrotto del Brasile
Nuova produzione libraria per lo scrittore roveretano Maurilio Barozzi con “Il samba di Priscilla” (Borderfiction edizioni, 379 pagine, 16 Euro, E-book 9,90 Euro). Il Brasile con le sue luci e le sue ombre: gli italiani scomparsi, i retroscena legati all’organizzazione dei Mondiali di Calcio in Qatar 2022, il giornalismo investigativo al femminile per un romanzo che esplora i lati oscuri dell’esercizio del potere. Ambientato tra Rio de Janeiro e Salvador de Bahia, Il Samba di Priscilla trascina con il ritmo del thriller in luoghi incantevoli ma anche pericolosi. Protagonista del libro è la giornalista brasiliana Priscilla Amorim. Innamorata della sua terra e del suo mestiere, Priscilla si butta a capofitto in un’inchiesta pur sapendo che dovrà affrontare un mondo immorale e senza scrupoli. È lei il personaggio principale del romanzo noir che si ispira a fatti di cronaca realmente accaduti. Il primo è la scomparsa in Brasile nel 2012 del milanese Mario Bergamaschi, ma l’elenco degli italiani scomparsi in Brasile è lunghissimo. E poi, nel 2013, ci sono le dimissioni dello storico capo della Federcalcio internazionale, il brasiliano João Havelange che, in seguito alla divulgazione del cosiddetto “Dossier ISL”, è stato accusato di aver intascato tangenti dal Qatar per l’organizzazione dei mondiali 2022. Come ha fatto quello Stato a superare la concorrenza di nazioni calcisticamente molto più evolute? Perché i vertici della Fifa, Sepp Blatter e il presidente onorario João Havelange, si sono dimessi? E perché anche l’ex capo della Confederazione brasiliana di calcio Ricardo Teixeira ha dovuto fronteggiare le stesse accuse di malversazione? Prendendo spunto da questi due episodi, Il Samba di Priscilla racconta un Brasile corrotto e spietato esplorando i lati oscuri dell’esercizio del potere e la sua vischiosità.
Maurilio Barozzi è un giornalista di 55 anni, saggista e scrittore, nonché reporter del quotidiano l’Adige dal 1996, autore di articoli editoriali e titolare di rubriche di costume. Vanta numerose pubblicazioni a carattere internazionale.
«Ho abitato in Brasile per quasi dieci anni, fino al 2010 – ci dice l’autore – dove da gennaio a marzo gestivo un bar sulla spiaggia a Salvador de Bahia. Ho potuto notare come quel Paese viva quotidianamente la contraddizione di una terra ospitale e allegra che deve fare i conti con la corruzione che la pervade ad ogni livello. Polizia, prostitute, sindacalisti e giornali compiacenti sono fagocitati in un gioco di potere che li usa senza scrupoli».