Gestione grandi carnivori: nuove cucciolate di lupo anche sull’Altissimo di Nago e monte Bondone
Confronto aperto sulla gestione dei grandi carnivori tra i referenti territoriali del Corpo forestale Trentino che si occupano della prevenzione dei danni. I rappresentanti di zona per la prevenzione dei danni da grandi carnivori dei 9 distretti forestali presenti sul territorio provinciale si sono incontrati sull’altopiano della Marcesina per fare il punto della situazione e condividere le proprie esperienze sul campo, in particolare. Un appuntamento fissato proprio nel periodo dell’anno in cui si osserva solitamente un aumento dei tentativi di predazione di animali al pascolo da parte del lupo. Da agosto infatti, il fabbisogno alimentare dei nuclei famigliari di lupo (branchi) è in aumento: i cuccioli, ormai svezzati, cominciano a spostarsi con i genitori, lasciando i siti di riferimento (denominati rendez-vous) dove attendevano gli esemplari adulti impegnati nelle attività di caccia e di pattugliamento del territorio.
Secondo gli ultimi report pubblicati sul portale dei Grandi carnivori, quest’anno sono state accertate dal personale forestale tre nuove cucciolate in Val di Sole (in Val Meledrio e a Peio) e nel Vanoi. Segnalazioni relative a probabili nuove cucciolate provengono anche da Valfloriana, monte Bondone, Tesino e monte Altissimo di Nago.
Alla luce della costante crescita del numero di esemplari di orso e di lupo presenti sul territorio, è fondamentale che i proprietari di apiari e animali da reddito si dotino delle opere di prevenzione dei danni. L’acquisto di recinti elettrificati e dei cani da guardiania è in parte coperto da finanziamento provinciale, ma in alternativa è possibile ottenere le recinzioni multifilo e reti mobili per la difesa attraverso la formula del comodato d’uso gratuito per 8 anni o del prestito nel solo periodo estivo. Una soluzione adottata nel solo 2021 da oltre 200 nuove realtà agricole, in crescita rispetto agli scorsi anni.
Dal confronto tra i forestali riuniti sulla Marcesina, è emerso con estrema chiarezza come attraverso gli strumenti di difesa del bestiame sia possibile contenere di molto il rischio di perdite al pascolo. Nella stagione che si sta chiudendo, il Servizio faunistico ha registrato oltre 400 denunce di possibili danni da orsi e lupi – sull’intero territorio trentino, 250 delle quali si riferiscono al comparto zootecnico, ivi compresi i patrimoni avicunicoli.