L’Ospedale di Arco avrà la terapia sub-intensiva
Secondo la Giunta provinciale l’Ospedale di Arco è uno dei presidi della sanità diffusa ed si contraddistingue per il reparto di pneumologia, per il centro di procreazione assistita e per il Pronto soccorso. È quanto emerso nel corso di un incontro tra la Provincia e il Consiglio della Salute dell’Alto Garda e Ledro.
Il reparto di Pneumologia è stato messo a dura prova dalla pandemia e, per renderne più efficiente l’assistenza, l’assessora alla salute Stefania Segnana spiega che stanno allestendo una terapia sub-intensiva per garantire un supporto delle funzioni vitali del paziente.
Un tema delicato è stato sollevato dalla sindaca di Riva del Garda Cristina Santi, ovvero la mancanza di medici. In Trentino un terzo dei 330 medici di base si sta avviando alla pensione, tra i quali 40 sono dell’Alto Garda e Ledro.
L’assessora Segnana afferma che serve offrire un’opportunità di crescita per attirare i più giovani, già offerta ai nuovi medici degli Ospedali di valle.
Per realizzare queste novità, la pandemia deve finire e la vaccinazioni devono proseguire alacremente. Nell’incontro con l’assessora Segnana con il Consiglio per la salute della Comunità di valle, hanno preso parte anche il dirigente del dipartimento salute Giancarlo Ruscitti, il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Pierpaolo Benetollo insieme ai sindaci dell’Alto Garda e Ledro. Un confronto importante con le amministrazioni locali, durante il quale è stato detto che l’Ospedale di Arco si è rivelato un centro fondamentale per combattere la pandemia, per questo sono in corso investimenti su Pronto soccorso, Pneumologia, Anestesia e Centro di procreazione assistita.
La nuova politica sanitaria della Giunta Fugatti prevede una ramificazione delle sedi di assistenza sanitaria, ma lo scoglio più importante da superare è quello di reperire nuovi medici, attirando i giovani rendendo più interessante il lavoro.
(Alternanza scuola-lavoro Liceo “A. Maffei” – Giorgia Zanoni)