Accademia Italiana della cucina, si tornano ad esaltare i prodotti del territorio

Claudio Chiarani19/05/20213min
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“Finalmente si torna ad incontrarsi in presenza.” Questa, se vogliamo, è la frase ricorrente che il gran “cerimoniere”, avvocato Germano Berteotti ha sintetizzato nel suo discorso introduttivo all’Hotel Du Lac et Du Parc sabato 15 maggio per la ripresa dell’attività dell’Accademia e dei suoi componenti. Frase che è stata ripresa dai due assessori provinciali presenti, Roberto Failoni e Achille Spinelli, ma anche dal primo cittadino di Riva Cristina Santi, nei loro interventi a seguire. Una sorta di ben augurio per la stagione turistica alle porte, visto che tra i presenti c’era anche il direttore dell’Azienda di Promozione Turistica “Garda Trentino Dolomiti” Oskar Schwazer. Osservate le regole di distanziamento sociale, prima del pranzo il direttore di Agraria Riva Massimo Fia ha salutato i presenti con un piccolo assaggio di olio appena prodotto. Poi Berteotti ha introdotto il ritrovo degli Accademici della cucina col suo discorso. “Torniamo a vederci in presenza ma non solo – ha detto Berteotti presentando i cinque nuovi soci accademici ai convenuti al pranzo preparato dallo chef marco Brink (Bruno Ambrosini, dirigente d’azienda in pensione, Maurizio del Greco, primario del reparto di cardiologia del Santa Maria del Carmine di Rovereto, Alessandro Molinari, amministratore delegato e direttore generale di ITAS Mutua, Francesco Pallaver, funzionario della Volksbank e Maria Antonietta Tezzele, avvocato presso il Foro di Rovereto) – perché dopo mesi d’incontri da remoto finalmente riscopriamo il piacere della socialità in presenza. Annuncio con piacere che nella primavera del 2022, per festeggiare il quinto anno dalla fondazione della nostra delegazione, Riva del Garda ospiterà un Convegno nazionale a Tema “Cucina è cultura. Tra arte, tradizione e sostenibilità, considerando la cucina italiana come straordinario laboratorio di biodiversità culturale”, un convegno volto a promuovere la cultura enogastronomica italiana verso il riconoscimento da parte dell’Unesco come patrimonio culturale immateriale”.
A pranzo terminato, accompagnato da vini della Cantina Pisoni, Vittorio Rasera, “temutissimo” membro dell’Accademia, ha tenuto la consueta “relazione” sul cibo, promuovendo a pieni voti lo chef e la sua brigata.

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