Ordinato e inventariato il Fondo Menegus della Biblioteca di Riva del Garda
Il Fondo Ovidio Menegus, che fa parte dei beni di conservazione della Biblioteca civica di Riva del Garda che si compone di circa 9.000 pezzi tra opuscoli, volumi e periodici di diversa provenienza e di diverso ambito disciplinare, è stato recentemente ordinato, inventariato e ha trovato posto sugli scaffali del magazzino in Biblioteca. Lo ha comunicato il vicesindaco di Riva del Garda Silvia Betta, assessore alle politiche sociali e cultura a Ulrica Menegus, figlia dello stimato e scomparso avvocato in quel di Riva con studio in piazza Cavour, che aveva appunto donato alla città numerosi scritti di sua proprietà. Tra i pezzi si trovano scritti editi tra la metà del XIX secolo e la prima metà del XX secolo, logicamente destinati alla loro conservazione.
Del Fondo Menegus fanno parte ben 657 volumi di opere che spaziano dallo Statuto dei Lavoratori al Codice Penale, scritti che un notaio doveva aver ben presenti per poter svolgere la sua professione in materia di ambito disciplinare del Diritto. Ora il Fondo Menegus che con gli altri provenienti da collezioni private di illustri personaggi rivani donate, appunto, alla Biblioteca Civica della città come i Fondi Bettinazzi, Lodi, Righi e Tedeschi fa bella mostra di sé, riordinato e catalogato in Biblioteca a Riva. Una piacevole sorpresa per la figlia Ulrica, insegnante di tedesco nella vita professionale per la quale la memoria del padre Ovidio scomparso nel 2004 è sempre ben presente in lei, nella mamma e in tutti colori che ebbero modo di avvalersi della sua stimata professione di avvocato civilista. Tra i suoi scritti anche un interessante libro sulla Grande Guerra sul Monte Altissimo di Nago pubblicato nel 1980, scritto sulle orme del padre che qui combatté nella Grande Guerra. Ovidio Menegus era originario di Cortina d’Ampezzo, ma proprio sulle tracce del padre venne a Riva per non spostarsi mai più.