La città di Arco saluta il brigadiere dei Carabinieri Giovanni Cherchi
Giunto, dopo quasi 29 anni di servizio ad Arco, al momento del congedo, il brigadiere capo dei Carabinieri con qualifica speciale Giovanni Cherchi ha chiesto di incontrare il sindaco per un saluto ufficiale alla città.
Alessandro Betta ha accolto volentieri la richiesta e ha ricevuto Cherchi in Municipio nel primo pomeriggio di mercoledì 5 maggio nel suo ufficio, assieme al comandante della stazione di Arco, il luogotenente Mirko Sollecito. L’incontro è stato l’occasione per una chiacchierata e per la condivisione di tante esperienze vissute in questi anni, oltre che, da parte del indaco, per esprimere al Brigadiere l’apprezzamento e la riconoscenza per il lungo lavoro svolto. Al brigadiere Cherchi il Sindaco ha consegnato anche un piccolo omaggio-ricordo: un quadretto con una riproduzione artistica della città.
«L’ho conosciuto quando ancora ero ragazzo -ha detto il sindaco- e in tanti anni, specialmente da quando rivesto questa carica istituzionale, ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarne le qualità, specialmente una sempre più rara: il buon senso. Per tanti anni è stato una presenza di grande umanità e disponibilità, di cui certamente sentiremo la mancanza».
Il primo giorno alla stazione di Arco dell’allora carabiniere scelto Giovanni Cherchi è stato il 22 settembre 1992; originario di Trento, aveva lavorato in precedenza in Veneto. Il trasferimento è stato favorito dal fatto di risiedere in valle di Ledro, luogo d’origine della moglie. Durante i tre decenni ad Arco, il brigadiere Cherchi ha svolto numerose missioni, anche all’estero, tra cui una, particolarmente delicata, a Nassiriya, in Iraq.
«Devo ammettere che lasciare la divisa è una cosa forte -ha detto il Brigadiere- perché dopo tanti anni mi sento molto legato a questo lavoro. Ma vado in congedo volentieri e con la bella prospettiva di inaugurare a breve un altro ruolo, dato che sto per diventare nonno. Ad Arco mi sono trovato benissimo, la Stazione riveste una certa importanza e non sono mancate problematiche impegnative ma, al confronto di altri territori, questo è un’isola felice. Oltretutto, è un luogo stupendo anche per viverci. Ci tenevo a incontrare il Sindaco, dopo tanti anni sentivo il bisogno di un saluto ufficiale a un territorio che mi ha dato tanto».