Riva del Garda inaugura il 2018 con il tradizionale tuffo. Sessanta gli intrepidi che hanno sfidato le acque gelide del Garda

Claudio Chiarani01/01/20182min
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Sessanta tondi tondi, ma dalla prima edizione di vent’anni fa ben 1.000 tuffatori (Per le statistiche ne servivano 53) si sono gettati a mezzogiorno esatto nelle gelide acque del lago di Garda, porto di Piazza Catena per l’esattezza, allo scoccare di mezzogiorno esatto. La più giovane, perché di donna si tratta, aveva 11 anni, il meno giovane ben 73, residente a Cles in Val di Non ma romano di nascita. Poi i “senatori”, ossia quelli che da vent’anni non mancano mai all’appuntamento nato per scommessa tra Fabrizio “Bicio” dI Stasio e alcuni pochi intimi alla mezzanotte del lontano 1998 che passeggiando a bordo lago si dissero “gnanca bom de far el bagno domam” e l’indomani, 1° gennaio 1999, a mezzogiorno si cimentarono. Da allora l’appuntamento col tuffo di Capodanno è diventato un rito immancabile, oltre dieci i “gran tuffatori”, ossia coloro che si sono gettati nel lago per più di dieci edizioni, poi gli altri. Questa mattina le previsioni erano ben chiare a tutti, pioggia ininterrotta e cielo coperto, una meteo che probabilmente ha scoraggiato molti ma non i sessanta, dicevamo, che si sono presentati per l’ardua sfida. Tutto bene anche grazie alla presenza costante e attenta dei Vigili del Fuoco rivani, sul posto con una moto d’acqua a controllare anche grazie ad un sub pronto all’evenienza a trarre d’impiccio chiunque ne avesse avuto bisogno. Poi brodo caldo, vin brulè, panettone e pandoro per tutti fino al pranzo per 25 di loro alla Fattoria di Riva del Garda, il locale che da svariati anni ospiti coloro che stanno assieme anche dopo il tutto mangiando qualcosa in compagnia. Un sentito grazie dicono gli organizzatori del Comitato Giacomo Cis alla Bacionela, a Francesco Brancaccio (senatore ma infaticabile uomo della logistica), ai Vigili del fuoco, all’amministrazione comunale per i tavoli, le sedie, le panche e la sala a piano terra di Palazzo Pretorio dove ci si cambia

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