Affare Ex Comboniani, parola alla “Fondazione Comunità di Arco”

Redazione29/04/20215min
20200321IMG_8078 arco CASA DI RIPOSO FONDAZIONE COMUNITA' DI ARCO A.P.S.P.


L’acquisto da parte di Roberto de Laurentis della struttura “Ex Comboniani” di Arco, luogo che era da anni nelle mire della “Fondazione Comunità di Arco”, ha sollevato molte voci polemiche in città. L’imprenditore arcense, in società con il dottor Fabio Sandrini, ha ora intenzione di realizzarne una casa di cura privata.
Il presidente della “Fondazione” Paolo Mattei ha illustrato alla Giunta Comunale il punto di vista del CDA sulla recente operazione immobiliare.
In un comunicato ufficiale il punto di vista della “Fondazione”:
«La nostra Casa è un’APSP, Azienda pubblica di servizi alla persona. La durissima ondata pandemica del 2020 che si è abbattuta anche sulla nostra struttura – scrive il Consiglio di Amministrazione – ha portato via 40 residenti su 150. Da febbraio 2020 la Fondazione ha dovuto gestire, riorganizzare, implementare e formare medici, infermieri ed operatori socio sanitari per cercare di vedere la luce nell’inferno in cui è stata catapultata a causa del diffondersi dell’epidemia da Covid. La Fondazione ha dovuto trasformarsi, dall’oggi al domani, da “Casa di riposo” ad “Ospedale per acuti” e ha dovuto modificare in modo radicale attività e prospettiva di organizzazione e di gestione. Ha dovuto trovare i modi per reperire le mascherine e tutti i DPI a tutela degli operatori e degli stessi residenti. Ha dovuto gestire i lutti ripetuti e le conseguenze emotive sia delle famiglie che degli operatori stessi. Nonostante questa situazione drammatica, abbiamo avuto la forza di mantenere una prospettiva verso investimenti etici futuri per il bene della Comunità. Il cda ha costantemente sostenuto l’investimento progettuale inerente il Villaggio Argento (previsto nella struttura ex Comboniani n.d.r.), rappresentando questo espressione di attenzione e vicinanza alla popolazione anziana. Riteniamo – prosegue la nota della Fondazione – che sia veramente triste prendere atto del sopravvento di logiche speculative su quelle etiche, dovendo riportare per l’ennesima volta questi dati quasi a giustificare le vicende che hanno portato alla prudenziale sospensione temporanea dell’acquisizione del compendio Comboniano. La nostra realtà è un’azienda di servizi alla persona, non una società immobiliare o una Spa o qualsivoglia altra società a scopo di lucro. Il nostro Cda è stato costantemente aggiornato in merito alla trattativa compendio Fime Immobiliare/Comboni. Villaggio Argento è un progetto che non è mai stato accantonato, come documentato da intensa corrispondenza e dall’incarico affidato ad un legale per esaminare gli ostacoli connessi alla stessa. Legale incaricato a verificare la fattibilità concreta senza vincoli, rischi e ricadute normative/legali negative sull’APSP stessa, come poi effettivamente emersi dagli approfondimenti effettuati. Il 16 gennaio 2020 Fime dichiara, a sorpresa, che il meccanismo di acquisto non era accettabile per un ente pubblico: Fondazione avrebbe dovuto riconoscere una plusvalenza di 600.000 euro ad una società immobiliare interposta, di proprietà di Fabio Sandrini, con ulteriore aggravio causato dal costo dell’Iva su tale plusvalenza, Iva non recuperabile dalla Fondazione. Elemento questo che ha costretto a sospendere la finalizzazione dell’acquisto, in rispetto ad elementari e prudenziali principi di cautela, in attesa di verifiche legali». Una ricostruzione dettagliata quella fornita dalla “Fondazione”: «Il 15 luglio 2020 – prosegue la nota ufficiale – la parte venditrice Sandrini – Fime dichiara di aver rimosso l’ostacolo fiscale e che la Fondazione avrebbe potuto acquistare direttamente dai proprietari, ovvero dai Comboniani. Nonostante la situazione ancora avversa, il Cda decide di non abbandonare il progetto in attesa di quantificare i ristori promessi dalla Provincia, deliberati il 26 marzo 2021.
In occasione della campagna elettorale di settembre, il presidente Mattei ha ritenuto doveroso incontrare i quattro candidati sindaco in competizione Bernardi, Betta, De Laurentis e Parisi, fornendo loro il materiale riguardante il progetto Villaggio Argento e dichiarando mai immutata la volontà di realizzarlo non appena l’ondata pandemica si fosse stabilizzata. L’evoluzione dei fatti l’abbiamo appresa dai giornali. Il compendio è stato acquistato da una società costruita ad hoc tra l’immobiliarista Sandrini e l’ex presidente e consigliere comunale in carica De Laurentis. Questo Cda  – conclude il comunicato – è amareggiato e costernato di fronte alla vendita del compendio ad altri e non alla Fondazione, colpita durante il periodo più vulnerabile e doloroso della sua storia e alla quale è stata sottratta (e non per mancanza di volontà contrattuale da parte sua) una possibilità di espansione e di sviluppo con una importante ricaduta positiva sui suoi residenti e sull’intera comunità».

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