Arco, mobilitazione per salvare l’ex Villa San Pietro

Gianluca Ricci06/02/20212min
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Un nutrito drappello di cittadini, chiamati a raccolta dal Coordinamento per la tutela dell’ambiente Alto Garda e Ledro, si è trovato in piazza Tre Novembre ad Arco per contestare il prossimo abbattimento dell’ex Villa San Pietro. Una manifestazione che sicuramente non potrà portare a modificare ciò che il piano attuativo approvato dalla Provincia ha previsto per il compendio, ovvero la sua demolizione e la realizzazione di tre palazzine. Tuttavia, hanno fatto sapere gli organizzatori, era importante testimoniare la contrarietà di una parte della cittadinanza: consapevoli della difficoltà dell’operazione, non a caso hanno chiamato a raccolta le persone più sensibili alle tematiche urbanistiche e ambientali sotto lo slogan “Villa San Pietro addio? Portiamole un fiore per augurarle un destino migliore”. Ora che anche la Sovrintendenza, nonostante Franco Marzatico abbia espresso tutto il suo rammarico, non ha potuto porre alcun vincolo restrittivo, non resta che sperare nell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale della precedente legislatura, con il quale si chiedeva la revisione progettuale almeno delle facciate, in modo che l’intero complesso non risulti completamente estraneo alle architetture circostanti. «Un esempio di mala urbanistica – lo hanno definito gli organizzatori della manifestazione – e di mala politica, poiché se è vero che la giunta Betta se lo è trovato come pesante eredità, altrettanto vero è che, una volta scaduto il piano attuativo, avrebbe potuto modificarlo e non lo ha fatto». Il timore, come scandivano a chiare lettere alcuni cartelli sciorinati durante la mattinata, è che Villa San Pietro diventi un’altra “Argentina”: ecco perché alcuni manifestanti si sono addirittura spinti a minacciare di incatenarsi al palazzo non appena le ruspe inizieranno i lavori di abbattimento. Preoccupazione c’è anche per la sorte dei tigli che si trovano sul retro, di fronte alla casa di cura Regina: ad essi sono stati affissi alcuni manifesti funebri in cui si ringraziano per la loro condanna a morte Comunità di Valle, Comune e Provincia.

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