Ospedale di Arco, i posti Covid sono pronti
L’ospedale di Arco si prepara al peggio anche se, parlando di emergenza sanitaria, non si sa se il peggio deve ancora arrivare. La riorganizzazione degli ospedali è stata introdotta per far fronte alla seconda ondata Covid, e perciò nella struttura di via Capitelli si è lavorato senza sosta per di aumentare la dotazione di posti letto dedicati a pazienti Covid di bassa e sub intensità. Prima della riorganizzazione i posti letto Covid erano 13 nel reparto di medicina generale. Ora si è provveduto alla riconversione della chirurgia comportando la sospensione dell’attività, dove sono stati dedicati 22-23 posti letto a malati Covid di bassa intensità, ovvero pazienti affetti dal virus che però non hanno bisogno di ventilazione. Altri 12 posti letto sono stati ricavati nel reparto di pneumologia dove troveranno posto i pazienti Covid che necessitano di ventilazione ma non invasiva. In totale si è raggiunta la soglia di 35 posti letto. Anche l’attività della PMA (procreazione medicalmente assistita) è stata sospesa, ma con l’ultimazione degli ultimi cicli già programmati. Da lunedì 16 verrà attivata la nuova «camera calda» presso il Pronto Soccorso con una dotazione di cinque posti letto come zona filtro per malati che presentino tutta la sintomatologia Covid. Il dottor Fabbri annuncia che i lavori si sono conclusi e la “camera calda” dovrebbe essere attiva già domenica o al massimo lunedì. Il Direttore sanitario dell’ospedale di Arco osserva che essendo l’ondata di contagi maggiore in termini di numeri rispetto a primavera, e crescente di giorno in giorno, un lockdown totale sarebbe necessario quanto prima. L’ospedale di via Capitelli è costretto a tornare in “trincea” tra l’altro, con forze intaccate dal virus e con una penuria di medici e infermieri. Fabbri conclude che tra il personale sanitario circa 12 tra medici e infermieri hanno contratto il virus ma all’esterno dell’ospedale.
(Alternanza scuola-lavoro liceo “A.Maffei” – Aurora Seia).