In difficoltà causa covid i produttori di castagne
La castagna è un frutto autunnale tipico trentino che viene tutelato e salvaguardato. La sua commercializzazione avviene soprattutto tramite fiere e mostre-mercato che quest’anno, causa l’emergenza Covid 19, sono state annullate. Anche la produzione dell’Alto Garda, a fronte di un prodotto di qualità e quantità buona, ha risentito dell’emergenza sanitaria. L’annullamento delle feste e delle fiere delle castagne ha messo in difficoltà i produttori della zona, come spiega Fabio Zanetti di Drena in qualità di presidente della Cooperativa Castanicoltori del Trentino Alto Adige. I 500 quintali prodotti quest’anno, aggiunge, rischiano di rimanere nei magazzini. In passato i castanicoltori erano riusciti a difendere le loro piante secolari dalla “vespa cinese” ora il Covid 19 rischia di mettere in serie difficoltà i produttori di castagne con conseguenze economiche sono difficili da prevedere. Il Presidente Zanetti sconsiglia ai produttori di vendere le castagne tramite il mercato on-line o affidandolo agli ambulanti perché il rischio è quello di svalutare un prodotto pregiato locale. Nei giorni scorsi è stato siglato un accordo con il gruppo Dao-Conad per la distribuzione presso i punti vendita di oltre 100 quintali di castagne che verranno rivendute ad un prezzo di circa 6 euro al chilogrammo, il rimanente quantitativo sarà indirizzato verso la catena di trasformazione del prodotto in derivati come: birra, marron-glace, creme, liquori ecc. La produzione di castagne garantisce un’entrata integrativa agli agricoltori del territorio, ma quello che è necessario, conclude il presidente Zanetti, è organizzare dei corsi e momenti formativi per insegnare ai castanicoltori a salvaguardare, a tutelare i castagneti ed aumentare la produzione sempre nel rispetto della tradizione e tecniche colturali che rischiano di scomparire.
(Alternanza scuola-lavoro Liceo “Maffei” – Aurora Seia)