Dolomiti UNESCO: buone pratiche dal campo alla tavola

Redazione14/10/20203min
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“La qualità è imprescindibile in un territorio come il nostro che è stato inserito 11 anni fa nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale. Perché un territorio così eccezionale – in quanto unico al mondo – deve sempre più esprimersi attraverso un sistema di produzione e un’offerta turistica di alta qualità” sottolinea il presidente della Fondazione Dolomiti UNESCO e vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Mario Tonina, in occasione della tavola rotonda “Dolomiti UNESCO: l’eccellenza incontra la qualità in agricoltura e nell’enogastronomia” che si è tenuta a Longarone nell’ambito di Dolomiti Show. “Un appuntamento che permette di fare alcune importanti riflessioni sul tipo di turismo che frequenta le nostre vallate e sugli scenari futuri” come ha dichiarato Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno.


In apertura della tavola rotonda, che ha visto la partecipazione di 4 operatori economici del territorio dolomitico, si è tenuto il convegno di presentazione del report sul turismo enogastronomico in Italia, frutto di un’analisi condotta dalla professoressa dell’Università di Bergamo, Roberta Garibaldi. La stessa professoressa Garibaldi ha poi condotto la moderazione della tavola rotonda attivando un confronto sulla qualificazione dell’offerta turistica attraverso la valorizzazione dei prodotti locali.

Un’occasione di scambio per restituire al pubblico la complessità del panorama dolomitico, sottolineando l’elemento comune a tutte le esperienze: la qualità e per affermare come i diversi professionisti siano – dal campo alla tavola – i veri custodi del paesaggio e di come un territorio d’eccellenza come le Dolomiti si debba sempre più esprimere attraverso produzioni d’eccellenza.
Nel corso del dibattito è stato sottolineato più volte come siano proprio, produttori e rifugisti, coloro che custodiscono e mantengono vivo il paesaggio. Perché in assenza del loro lavoro di cura e monitoraggio delle quote alte, la qualità del paesaggio e la bellezza stessa delle Dolomiti verrebbe meno. “Ecco perché abbiamo sentito parlare così tanto di agricoltura e allevamento all’interno di una fiera dedicata al turismo – ha concluso il presidente Tonina – Perché agricoltura, allevamento e turismo sono imprescindibili in un territorio come il nostro. Ed è per questo che la Fondazione lavora affinché la rete dei produttori di qualità e la rete dei rifugisti siano sempre più intrecciate”.

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