Sant’Alessandro contro il senso unico in viale Rovereto a Riva del Garda

Claudio Chiarani21/06/20202min
20200605_DSC0072 RIVA SENSO UNICO E CICLABILE SULLA STATALE RIVA TORBOLE

“Prima la salute dei cittadini”. Con questa perentoria affermazione arriva il comunicato a firma delle famiglie di S. Alessandro, la Pro Loco e il Comitato Riva Verde che si dicono preoccupati per la proposta alcuni albergatori per la pedonalizzazione di viale Rovereto mediante un senso unico verso Riva del Garda, mentre tutto il traffico verso Torbole verrebbe deviato prima della galleria al Porto S. Nicolò sulla via Brione, in direzione per Arco. Il tutto con un sensibile aumento della percorrenza e dell’inquinamento ambientale ed acustico (un “turismo km 0” alla rovescia?). “Il massiccio e indebito trasferimento del carico veicolare da una strada statale ad una strada comunale, con lo smog dei tubi di scarico e le polveri sottili che si spargono per centinaia di metri, renderebbe invivibili le zone densamente popolate che sono limitrofe alla via Brione fino a S. Alessandro, con grave pericolo per la salute delle famiglie che vi abitano e dei figli, senza contare gli utenti dell’Istituto Casa Mia e del parco giochi comunale. Oltre all’inquinamento con i danni per la salute – si legge nel comunicato stampa – il pericolo per i pedoni, le code chilometriche e gli ingorghi agli svincoli ed ai semafori, che non possono essere consentiti dall’amministrazione comunale. Non sarebbe lungimirante creare la zona pedonale semplicemente sbarrando viale Rovereto, tanto per fare “un esperimento interessante”, senza che siano prime individuate le vere soluzioni ed in assenza di una riorganizzazione complessiva della viabilità, prima che siano realizzate le opere di completamento viario già programmate, necessarie per garantire un’effettiva funzionalità. Se l’obiettivo è di “fare vivere agli ospiti un Alto Garda più naturale” nel breve periodo del soggiorno – conclude la nota – ciò non può essere ottenuto solo sacrificando la salute dei cittadini e la vivibilità delle zone abitate a favore di pochi, ma piuttosto con proposte organiche meditate e complessive.”

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