Torniamo a far “filò” con Giacomo Floriani

Redazione18/06/20203min
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L’Associazione “Giacomo Floriani” di Arco ha intenzione di organizzare l’autunno prossimo una serie di incontri serali ambientati in vari luoghi della Busa sulla falsariga dei “Filò” di una volta, naturalmente non nella stalla e nemmeno alla presenza di mucche, conigli o galline.
Lo scopo è quello di rinfocolare le tradizioni del passato grazie all’apporto delle numerose persone che nell’Alto Garda coltivano la passione per il dialetto, che è legato strettamente agli usi e ai costumi ormai bell’e sepolti, scrivendo anche belle e a volte struggenti poesie in vernacolo altogardesano. Agli incontri saranno “presenti” due ospiti d’eccezione, che in quel contesto non potranno mancare: Giacomo Floriani e la moglie Lucia Pizzini. Per facilitare queste illustri presenze l’Associazione arcense ha predisposto, infatti, un pannello a grandezza naturale che immortala il poeta e la moglie “arént al fogolar” nella loro baita in San Pietro, presso il Rifugio omonimo.
È certo che le regole antiCovid obbligheranno i partecipanti ai filò a rispettare alcune regole, principalmente quella di stare a distanza, e allora non si potrà sicuramente “star arént a qualchedùm”. Comunque l’Associazione di Livio Parisi vuole tentare di far qualcosa, anche se le difficoltà non mancheranno. Per adesso invita gli interessati a farsi avanti, manifestando la loro volontà di aderire ai filò. Più avanti saranno indicati luoghi ed orari dei vari incontri. Intanto, per solleticare le intime sensibilità dialettali di qualcuno, riportiamo qui di seguito alcuni versi di Giacomo Floriani, che ben rappresentano quei filò ormai scomparsi.

da “L’inverno”
… Entorno ai fogolèri e ‘n de le stale,
endó la nona fila arént al bò,
desmentegando i ani su le spale,
le famée le scominzia a far filò

da “Nadal”
… Pò a palponi, zó tuti ‘n de la stala,
fra la vaca, ‘l vedèl e la zoléta.
Le done le gh’à ‘n gaida la soléta,
mé zio Bortol el sóna l’ucermonica,
le putele, dai oci furbi e mòri,
le fila ‘n del só cór en giom d’amori.

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