Agli appartamenti per turisti serve il codice “Cipat”

Redazione30/05/20203min
linfano alto-garda

Si chiama “Cipat” ed è il codice identificativo che, entro il prossimo 30 giugno, dovrà avere ognuno dei 10.000 alloggi per uso turistico attualmente compresi nel registro telematico provinciale “DTU-Alloggi”. La novità, che era attesa dal settore, è contenuta nella deliberazione adottata dalla Giunta provinciale.
“Con oltre 120.000 posti letto in appartamenti privati in affitto – sottolinea l’assessore di competenza Failoni – il Trentino si propone come una delle destinazioni italiane più importanti per la famiglia e le persone che amano un soggiorno all’insegna della privacy e di spazi di vita autonomi anche in vacanza. E’ una componente della nostra offerta importante con un valore economico significativo per molte famiglie trentine. Per questo considero la delibera di oggi un passo decisivo verso la regolarizzazione di tutte queste strutture sia dal punto di vista fiscale che della conoscenza di chi frequenta le nostre località. Tema quest’ultimo particolarmente delicato in questo periodo di riapertura dopo il lockdown dovuto alla Pandemia da Covid-19.”
Questo per semplificare l’attività di vigilanza e i controlli da parte delle autorità competenti, la pubblicità, la promozione e la commercializzazione dell’offerta di case o appartamenti per uso turistico, anche considerando lo sviluppo esponenziale di questo tipo di offerta negli ultimi anni.
Il codice verrà generato automaticamente dal sistema informativo DTU – Alloggi, al momento dell’inserimento di un nuovo alloggio per uso turistico. Per coloro invece che hanno già registrato l’alloggio nel sistema informativo DTU-Alloggi, il codice “Cipat” verrà comunicato dagli Uffici del Servizio turismo e sport attraverso l’indirizzo e-mail indicato nel sistema oppure, se questo manca, attraverso una comunicazione su carta.
Dal 30 giugno prossimo coloro che offrono in locazione alloggi per uso turistico devono pubblicare il codice identificativo turistico provinciale nelle iniziative di pubblicità, promozione e commercializzazione dell’offerta, effettuate direttamente o indirettamente attraverso qualsiasi forma di intermediazione con scritti, stampati, supporti e piattaforme digitali (come Airbnb o Booking.com) o con qualsiasi altro mezzo utilizzato. Anche i soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e i soggetti che gestiscono portali telematici e che pubblicizzano, promuovono o commercializzano gli alloggi per uso turistico devono pubblicare il codice su tutti gli strumenti utilizzati, in maniera ben visibile. Per chi non rispetta questo obbligo è prevista una sanzione amministrativa.

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