Sanificazione delle spiagge di Riva: “Il virus non si combatte a cannonate”
Il Movimento 5 Stelle Alto Garda e Ledro interroga l’amministrazione comunale di Riva del Garda sulla recente dimostrazione di sanificazione con i cannoni da neve riconvertiti per l’emergenza. “Un esperimento di sanificazione di massa?” si chiedono i pentastellati dopo aver saputo della prova generale che ha interessato le spiagge del lungolago rivano tra Punta Lido e i Sabbioni. “Chi ha organizzato l’esperimento? – si chiedono i Cinque Stelle – Il Comune è stato avvisato? Sono stati utilizzati prodotti sanificanti? In che quantità?”. L’interrogazione ricorda quando il 15 maggio scorso lo stesso sindaco, in Consiglio comunale, rispondendo a precisa domanda, aveva affermato che simili trattamenti non sarebbero stati presi in considerazione per non mettere a rischio inquinamento il lago. Insomma i rappresentanti di opposizione pongono forti dubbi sulla valenza dell’operato e sulla validità ambientale della irrorazione di sostanze sanificanti su ogni cosa in spiaggia, dalle panchine agli alberi, dal terreno al lago senza nessuna distinzione tra le superfici effettivamente da sanificare.
I 5 Stelle chiedono ancora al sindaco Mosaner se esistono protocolli in merito, se saranno adottati e su quali aree delle spiagge del lago sponda trentina, evitando il “bombardamento” a tappeto di ghiaia e prati compresa.
“Che sia uno ‘spot turistico’ – si chiedono infine – con efficacia del trattamento scarsa o nulla ai fini del combattere il virus? Magari una valutazione più attenta da un Ente terzo scientificamente competente in materia sarebbe più utile, con l’assenso del sindaco che, a quanto pare, ha forse cambiato opinione rispetto a quanto asserito il 15 maggio scorso”.
All’interrogazione dei 5 Stelle si aggiunge anche la protesta del Coordinamento Ambientalista del Trentino il quale non ha gradito la “sperimentazione” fatta in spiaggia in quel modo. “Pur comprendendo le ragioni che portano alla ricerca di una soluzione per salvare la stagione turistica – affermano gli ambientalisti in una nota diffusa alla stampa – non siamo convinti che quello messo in atto sia una soluzione adatta, anzi. Potrebbe peggiorare il tutto portando danni alle persone, agli animali e all’ambiente. Disinfettare così com’è stato fatto, in maniera generalizzata e indifferenziata l’ambiente esterno potrebbe peggiorare la situazione – si afferma nella nota – Ci sentiamo dunque in obbligo d’intervenire per evitare danni alle persone, agli animali, all’ambiente. Quali evidenze scientifiche si adducono per intervenire così? Quali prove sussistono che il virus permanga sulle spiagge e sul verde dell’ambiente? Sulla questione è intervenuta pure l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità la quale ha affermato che intervenire sull’ambiente esterno è inutile e pure dannoso, oltreché causare danni alle persone come irritazioni agli occhi, alle vie respiratorie e alla pelle”.
Per il coordinamento, dunque, meglio incentivare le buone pratiche come lavare spesso le mani, il distanziamento fisico, l’uso di mascherine e la sanificazione delle attrezzature a disposizione degli utenti delle spiagge.