Il reparto di pneumologia dell’ospedale di Arco finalmente “respira”

Claudio Chiarani11/05/20202min
20200331IMG_8703 - COPIA ARO CORONAVIRUS OSPEDALE RINGRAZIAMENTO AUTORITà A SANITARI

Dopo due mesi intensi in cui praticamente tutti, dai medici, infermieri e operatori sociosanitari, sono stati duramente impegnati nell’emergenza sanitaria dovuta all’espansione della pandemia della Sars-Cov-2 ora il reparto di pneumologia di Arco diretto dal dottor Romano Nardelli si può proprio dire che “respiri”. Oltre cento persone tra cui anche il personale amministrativo, va certamente ricordato, che possono dire che il peggio è sì passato anche se il virus c’è ancora. Una situazione certamente diversa rispetto ai primi giorni di marzo, quando l’emergenza scoppiò globalmente mettendo in seria difficoltà tutto l’apparato sanitario arcense con le conseguenze, purtroppo in tanti casi mortali dovute al virus. Oggi i pazienti ricoverati sono una decina, tutti o quasi provenienti dalle dimissioni della terapia intensiva del Santa Chiara di Trento o del Santa Maria del Carmine di Rovereto. Oggi, inoltre, le informazioni in merito sono certamente migliori di quanto si sapesse due mesi fa, tutte utili alle applicazioni della terapia volta alla guarigione definitiva dei pazienti contagiati. I numeri finali, perché di numeri purtroppo è fatta questa pandemia, è presto per darli. Tanti? Pochi? Saperlo oggi è impossibile, ma una cosa è certa: tutti, nessuno escluso hanno dato il massimo per superare l’emergenza, lavorando senza sosta e senza risparmio per il bene di chi si era ammalato. Il “pericolo” però non è certo passato, anzi. Guai a “mollare” ora, anzi. È proprio in questa fase, la “fase 2” dell’emergenza che tutti devono rispettare le regole sanitarie giustamente imposte la fine d’evitare di ricascare nell’emergenza sanitaria appena passata perché sarebbe la fine. Ricordiamocelo tutti e bene.

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