L’Eremo di Arco diventerà una “succursale” di medicina per gli ospedali trentini
Una volta terminata la pandemia e l’emergenza Coronavirus la Casa di Cura Eremo diventerà una struttura di medicina a supporto degli ospedali di Arco, Tione e del Santa Maria del Carmine di Rovereto. Punto “caldo” di questa emergenza scattata a metà febbraio 2020, l’Eremo ha trovato un accordo con l’Azienda sanitaria in tal senso. Bloccati gli accessi delle visite agli ospiti già dal 28 febbraio, l’Eremo ha subito egualmente un pesante “attacco” a causa del Covid 19, sia per quanto concerne il personale sanitario sia per gli ospiti presenti in quella data, ma sta lavorando al fine di svuotare completamente la struttura e ripartire sulla base dell’accordo ora raggiunto. Una ripartenza lenta ma necessaria col futuro economico tutto da delineare. Ben 44 pazienti hanno sviluppato il Covid 19, mentre tra il personale si sono registrati 15 casi di positività e nessun decesso. In questi giorni sono stati dimessi altri 12 pazienti che potranno far ritorno a casa per terminare la quarantena, mentre questa settimana vedrà la dimissione di altri dieci. Tutto, però, dipenderà dai tamponi e dal loro risultato. Sul fronte delle “accuse” mosse all’Eremo di aver agito con ritardo, la risposta della direzione è che tutta l’Europa si è mossa in ritardo sottovalutando il problema che, all’inizio almeno, era stato bollato come nulla di più di una semplice influenza. Forse un po’ più forte della “normale” ma senza tanti allarmismi. Invece tutti si sono trovati impreparati davanti ad una pandemia che è scoppiata ovunque nel mondo, ed ha colto impreparati quasi tutti gli Stati.