Coronavirus: alla “Sacra Famiglia” e “Sacro Cuore” di Arco nessun contagio
Dei contagi e, purtroppo, dei decessi a seguito del Coronavirus nell’Alto Garda si sa tutto o quasi. Dei focolai scoppiati all’interno delle varie Case di Cura o di Riposo anche, ma in due strutture di Arco il virus non ha fatto la sua comparsa. Si tratta della Rsa “Sacra Famiglia” in via Nas e la “Sacro Cuore” che si trova in località “Gazzi” a Bolognano.
Alla Sacro Cuore il “lockdown” è stato imposto da giovedì 5 marzo scorso e i risultati si vedono. “Abbiamo chiuso a tutti – spiega la direttrice Barbara Ruffo – sia familiari, collaboratori esterni e fornitori, e non avere ad oggi un caso di contagio si è rivelata la mossa vincente. La paura immediata che si è generata a seguito della notizia dell’epidemia ci ha fatto decidere in questo senso, una buona scelta posso dire a oggi anche se la certezza assoluta non possiamo dire di averla.” La Sacro Cuore dispone di 52 posti letto in convenzione con la Provincia, vi lavorano una ventina di Operatori Socio Sanitari (Oss), sei infermieri, cuochi e addetti alle pulizie per una quarantina di dipendenti in tutto. L’età media degli ospiti è 83 anni e per superare l’isolamento forzato si ricorre alle videochiamate. La direzione, tuttavia tiene costantemente informati i parenti sul loro stato di salute, anche sui tre centenari che godono di ottima salute.
La misura di ricevere dal 26 febbraio la visita di un solo parente per ospite e poi di chiudere tutto dal 5 marzo si è rivelata “vincente” anche alla “Sacra Famiglia” di via Nas, 61 ospiti, prima ancora che lo facesse la Provincia di Trento. “Anche ai consulenti esterni – spiega il dottor Mazeyer Dashtipour, coordinatore sanitario della struttura – abbiamo impedito l’accesso preferendo “arrangiarci” in tutto e per tutto. Qui non è più entrata neanche la guardia medica nonostante io avessi la reperibilità giornaliera e notturna, sia sabato sia domenica.” Scelte di sacrificio ma che hanno dato il risultato di zero contagi come spiegano anche suor Gabriella Bonato e la responsabile del servizio infermieristico Sonia Scalvini. “Abbiamo messo in atto tutte le precauzioni possibili” dice suor Gabriella, mentre per la coordinatrice infermieristica “Sono state scelte di sacrificio a anche di grande ingegno. All’inizio ci siamo dovute arrangiare, soprattutto con le mascherine – spiega – che la madre superiora ha fatto preparare dalle guardarobiere. Poi sono arrivate le altre, dai familiari prima, dai Vigili del Fuoco di Arco e da Upipa (Unione Provinciale Istituzioni Per l’Assistenza) poi.”
Nella foto: gli auguri di Buona Pasqua inviati alla redazione de La Busa dagli anziani della “Sacra Famiglia”