Coronavirus: scompare un’intera generazione, +150% di decessi ad Arco
Il Coronavirus, una volta terminata la pandemia, sarà ricordato negli annali della storia come l’epidemia “spagnola” di un secolo fa. Perché a livello mondiale il Coronavirus sta facendo morire gli anziani che hanno combattuto per l’Italia, per liberarla dal nazifascismo e darle un futuro. Anche nel Garda trentino, purtroppo, questa è la triste realtà, basta leggere sui giornali gli annunci funebri. Nonni, genitori, parenti o amici, nessuno è esente dal virus e dal triste destino di chi, sicuramente affetto da altre patologie è più attaccabile. 65 in più i deceduti nel primo trimestre del 2020 tra Arco, Riva, Dro e Ledro rispetto al trimestre 2019, moltissimi dei quali ospiti nelle Case di riposo o nelle altre strutture sanitarie del territorio dell’Alto Garda e Ledro, con Arco che ha fatto registrare un + 150% di decessi nel mese di marzo, il mese più “nero” in assoluto dell’emergenza. Dro ha raddoppiato il tasso di mortalità (sempre rispetto al primo trimestre del 2019), Riva è al 90% in più ma è il comune di Ledro che ha i dati in assoluto più alti: 21 morti contro un unico decesso in marzo del 2019. Numeri altissimi come si evince dalle tabelle degli uffici anagrafici dei Comuni presi in esame, trasmessi poi in Provincia che verifica il tasso di mortalità in questo periodo. Il Covid-19 è un virus molto letale, la gente che all’inizio era dubbiosa sulla possibile gravità si sta ricredendo giorno dopo giorno. Stare tra le mura domestiche è l’unica soluzione per arginarne gli effetti.