Arrivati in Trentino i medici della Protezione civile, tre all’Ospedale di Arco
Sono arrivati nel pomeriggio di giovedì 2 marzo a Trento i 7 medici dell’Unità medico-specialistica per l’emergenza Covid-19 del Dipartimento nazionale Protezione Civile, che sono stati assegnati al Trentino supportare i colleghi trentini impegnati a fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Arrivati a Bergamo da Roma e poi trasferiti a Trento con il pulmino della Protezione Civile, sono stati accolti alle ore 15.30 nella sala Depero del palazzo della Provincia dal presidente Maurizio Fugatti, dall’assessore alla salute Stefania Segnana, e dal direttore generale dell’Azienda sanitaria Paolo Bordon -presente anche il direttore di Trentino Emergenza Paolo Caputo – che li hanno ringraziati a nome di tutta la comunità trentina per il loro impegno e la loro generosità.
Dopo la breve cerimonia di benvenuto, i medici – provenienti da varie località del Paese – sono stati accompagnati alle loro destinazioni: 2 a Trento, 2 a Rovereto, 3 a Arco. Questi i loro nomi e le relative competenze/specializzazioni: Filippo Balloni (Firenze, chirurgia generale e urologia, pensionato rientrato in servizio), Claudio Carallo (Catanzaro, medicina interna); Marco Della Rocca (Roma, anestesia e rianimazione), Federico Pierconti (Roma, anestesia e rianimazione), Giovanni Sergio (Roma, medicina interna), Ada Maria Vetere (Roma, medicina interna), Girolomina Mazzeo (Roma, medicina e chirurgia).
“Essere qui in questa emergenza, mettendo le vostre competenze al servizio del nostro territorio, esprime da parte vostra un forte spirito di solidarietà – ha detto Fugatti – . Da parte di tutta la Giunta provinciale e dell’intera comunità trentina, voglio esprimervi un sincero ringraziamento”.
“Per i nostri medici la vostra presenza rappresenta un grande supporto”, ha dichiarato a sua volta l’assessore Segnana, a cui si è unito anche il direttore dell’Apss Bordon, il quale ha illustrato brevemente ai medici la configurazione che l’Azienda sanitaria si è data per far fronte all’emergenza, con le sue strutture ospedaliere ma anche con l’assistenza dei malati a domicilio.
“Alla Protezione civile – ha ricordato Bordon – abbiamo anche fatto richiesta di una trentina di infermieri. Speriamo che anch’essa possa essere accolta”.
I medici hanno ringraziato a loro volta il Trentino per l’accoglienza e l’ooportunità che viene loro offerta di mettersi al servizio di chi sta soffrendo.