Ex Cattoi, parla la proprietà: “Mai chiesto un risarcimento da 20 milioni al Sindaco”
La questione dell’area Ex Cattoi continua a tenere banco a Riva del Garda, dopo le tre sedute del consiglio Comunale che non hanno portato alla approvazione della Variante Urbanistica della Fascia lago. Inoltre la proprietà dell’area ex Cattoi, ossia la società VR 101214 che fa capo agli imprenditori Hager e Signoretti, ha citato in giudizio il sindaco di Riva Adalberto Mosaner.
Ora è la stessa società VR101214 ad inviare un comunicato stampa dove espone il suo punto di vista.
“Un nuovo Robin Hood si aggira per l’Alto Garda – scrive la Società – peraltro un po’ abbacchiato. Ritenendo di aver subito intimidazioni e calunnie, persa la sua maggioranza, si erge ad unico difensore dei cittadini contro i “poteri forti” che, nuovi barbari, stanno calando sul territorio per saccheggiarlo”.
La proprietà traccia anche una ricostruzione degli avvenimenti principali legati alla storia dell’area di viale Rovereto.
“Il 10 gennaio 2017 – scrivono Hager e Signoretti – l’area ex-Cattoi viene acquisita all’asta fallimentare presso il Tribunale di Milano. Subito dopo l’acquisizione viene effettuata una telefonata al Sindaco Mosaner per informarlo dell’acquisto e chiedere di condividerne il contenuto di un comunicato stampa. Il Sindaco rimanda al giorno successivo per fissare un incontro. Fin da subito quindi la proprietà chiede l’incontro per poter condividere la propria idea di sviluppo e aprire un confronto costruttivo, ma la telefonata concordata non arriva, alcun appuntamento e nessuna altra risposta. In data 22 febbraio 2017, non avendo alcuna risposta, viene presentata domanda al Comune per approvazione del Piano di comparto, quello predisposto ed approvato da Mosaner quando ricopriva ruolo di Vice Sindaco. Il 6 marzo 2017 l’Ufficio Urbanistica del Comune di Riva del Garda informava la proprietà dell’avvio del procedimento per l’approvazione del Piano di comparto che si sarebbe concluso il 24 agosto 2017, dopodiché più nulla, nonostante ulteriori richieste di incontro, ma solo silenzio, utile, secondo noi, a far scadere i termini previsti dalla Legge. La proprietà, sapendo che l’area era stata utilizzata in precedenza come parcheggio pubblico in data 26 aprile 2017 chiede di poter aprire l’area, con la medesima destinazione per consentire ad ospiti e cittadini di parcheggiare le auto. L’autorizzazione non viene concessa, anzi, l’esito finale di quella richiesta è stato un esposto per abuso edilizio contro la proprietà. Nel luglio del 2018 viene organizzato un incontro pubblico presso la Rocca nel quale la proprietà presenta una proposta di rigenerazione urbana che prevede fra l’altro la cessione gratuita al Comune di un’area di circa 15.000 metri quadrati da adibire a verde pubblico. Da allora il livello del confronto si alza e non per volontà della proprietà che prende quindi atto dell’impossibilità di giungere ad una intesa e, dopo essersi consultata con i propri legali, in data 7 novembre 2019 notifica atto di citazione al Sindaco, per chiedere che vengano valutati i comportamenti e gli atti, che appaiono ben oltre le consolidate prassi. Il Sindaco, quindi, sapeva dai primi di novembre 2019 dell’esposto ma non ha ritenuto di informare la propria maggioranza e valutato per tempo la propria incompatibilità ad approvare la Variante al PRG.
Se un privato cittadino o un imprenditore – prosegue il comunicato della società VR 101214 – che ha degli interessi legittimi, non può rivolgersi alla giustizia per chiedere che si esprima nel merito di un comportamento che ritiene lesivo dei propri diritti, c’è veramente da interrogarsi a fondo sul ruolo delle Amministrazioni e la tutela dei pubblici interessi.
Se poi un Sindaco racconta che in detto Esposto gli viene richiesto un risarcimento da 20 milioni, forse si è fatto lui la stima. Infatti nell’Esposto si chiede che, a fronte dell’eventuale riconoscimento del danno, sia il Tribunale, ovviamente considerando i valori in gioco, a determinare l’entità del risarcimento. Registriamo poi che, nella seduta di giovedì, anche l’Assessore Zanoni parla della stessa cifra, rendendosi disponibile ad accollarsene la metà e ci chiediamo quindi se sia quello il valore che ritengono congruo per i danni arrecati, non solo a noi ma all’intera comunità.
Ci resta tanta amarezza – concludono i proprietari dell’Area ex Cattoi – per venir additati come lo spauracchio del Comune di Riva che preferisce addossare a noi tutte le responsabilità.
Auspichiamo che in futuro la collaborazione pubblico-privato possa venir vista quale motore dello sviluppo e metodo virtuoso per condividere progettualità e legittime aspettative della comunità. Da parte nostra vogliamo garantire trasparenza e ribadire la massima disponibilità al dialogo e confronto con tutta la comunità ed i cittadini. La città non è fatta solo di organi amministrativi, ma è una pluralità di esperienze e punti di vista, anche diversi, che vanno valorizzati ed ascoltati”.