Fraglia Vela Riva, si cambia: è Alfredo Vivaldelli il nuovo presidente
L’assemblea del glorioso e blasonato sodalizio velico rivano ha espresso le sue preferenze: nel corso della riunione dei soci tenutasi sabato scorso 14 dicembre, tra le candidature al direttivo il più votato è stato Alfredo Vivaldelli (92 preferenze) seguito da Ciro Mercurio (90), Carlo Demurtas (80), Paolo (Paul) Floriani Benini (75), Gianfranco Busana (66), Federica Fanizza (65), Andrea Camin e Paolo Matteotti, entrambi con 63 voti ed Enio Meneghelli (61).
Dei nove della squadra di Vivaldelli è rimasto escluso Daniele Gianola, dunque entra a pieno titolo l’ex presidente dell’APT Enio Meneghelli. Il giorno dopo l’assemblea, domenica 15 dicembre, il nuovo direttivo ha eletto presidente l’ex psichiatra (è in pensione) Alfredo Vivaldelli e suo vice Ciro Mercurio, mentre per il Collegio dei Revisori dei Conti sono stati eletti Patrizio Caciagli e Paolo Malossini (entrambi hanno ottenuto 87 voti di preferenza dall’assemblea dei soci) e l’ex, ormai a questo punto presidente Giancarlo Mirandola, con 81 voti.
77 i soci presenti con ben 48 deleghe che hanno portato il totale degli aventi diritto al voto a 125 su 186 soci. Vivaldelli si è detto pronto al mandato, improntando la futura attività della Fraglia sul coinvolgimento di un numero maggiore di soci nelle attività veliche, più uscite in barca per i soci e più ascolto delle loro istanze, insomma un lavoro coordinato di una squadra coesa che cerchi il senso di appartenenza alla Fraglia della Vela. Inoltre, l’utilizzo di boe elettriche (si ricordi la recente denuncia al Circolo Vela Torbole per l’abbandono sul fondo dei cosiddetti “corpi morti”, ossia i pesi in cemento che servono ad ancorare le boe in occasione delle regate) per una vera e propria missione verde sul Garda trentino. Anche la gestione del bar è sul tavolo del futuro direttivo. “È fondamentale – ha detto Vivaldelli – che il bar apra alla mattina e chiuda la sera e che sia un servizio per i soci.” Infine, nella futura “mission” della Fraglia c’è la promozione dello sport della vela nelle scuole e vanno avvicinati i ragazzi affetti da disabilità al mondo velico.
Alla fine l’ex presidente Mirandola ha ricordato quali siano stati i fattori del “buco” venutosi a creare nel bilancio della Fraglia: “Sono stati diversi fattori tra cui mancati contributi pubblici – ha detto – e due cause civili e penali, queste ultime comunque risolte. Il 2019 si chiude con un saldo positivo di trentamila euro, cifra alla quale dovrebbe presto aggiungersi un ulteriore somma di 15.000 euro grazie a contributi.” Tra gli obiettivi la creazione di un “brand” Fraglia, un centro per la formazione e aggiornamento internazionale sulla stessa riga di quello di Barcellona, in Spagna ed essere membri di un futuro ente velico sovra provinciale che tuteli il lago di Garda nel suo “unicum”.