LO STATO A RIVA INCASSA DAL GIOCO 34 MILIONI DI EURO

Claudio Chiarani28/10/20193min
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A Riva del Garda si “bruciano” 34 milioni di euro all’anno per giocare alle “macchinette” o acquistare i “Gratta e vinci” che in pochissimi casi regalano gioia e denaro ovviamente a chi li acquista. Una vera fortuna che “ingrassa” le casse statali e i gestori dei locali dove si va a giocare alle videolottery con i poveri giocatori che, spesso, fanno debiti o sottraggono denaro per soddisfare il loro desiderio ludopatico. Le cifre di quanto si spende in Busa sono state rese note da Giulia Tomasi di AMA (Auto mutuo aiuto) durante un incontro tenutosi a Palazzo Marchetti nei giorni scorsi. Riva la fa da “padrona” con quasi 34 milioni di euro spesi al gioco nelle sue varie forme, poco meno di 30 milioni di euro invece ciò che si spende ad Arco, una cifra leggermente inferiore a quella spesa l’anno scorso ma pur sempre ingente. Le vincite? Irrisorie, quel “contentino” tanto per invogliare i ludopatici a giocare ancora, a sperare che la prossima sia la volta buona, innescando quel meccanismo che li porta a inserire gli euro nelle macchinette, ad acquistare i gratta e vinci, a giocare al lotto e via dicendo. Pochi fortunati a fronte di un esercito di giocatori che, se sanno a cosa vanno incontro e si limitano negli importi può anche starci, ma è nei casi dove c’è gente che si spende tutto ciò che ha che è necessario intervenire. A Dro si spendono poco meno di due milioni di euro per giocare, a Ledro 2,3 mentre a Nago Torbole non si arriva al milione di euro. Tenno, ma è chiaro che il tutto è rapportato alla popolazione ha speso 150 mila euro. Ad Ama si rivolgono in pochi per “denunciare” ciò che in pratica è una vera e propria “malattia” riconosciuta, la ludopatia, una punta dell’iceberg che si mangia grandi quantità di denaro. Una malattia che poi si riversa anche in famiglia, con stati d’umore sofferenti, crisi, nervosi e liti dovute alla perdita di denaro. Un fenomeno in crescita e nel quale ognuno può cadere.