NO ALLA VALDASTICO ANCHE DAL CONSIGLIO COMUNALE DI RIVA
Con l’astensione del Patt (Silvia Betta, Mario Caproni e Mauro Pederzolli) i quali hanno manifestato dubbi sulla mozione presentata dai consiglieri Franca Bazzanella e Flavio Prada de “L’Altra Riva”, il Consiglio Comunale di Riva del Garda ha detto no alla Valdastico nord, ossia il paventato collegamento tra la A 31 con la Vallagarina che, se realizzata dovrebbe portare l’uscita di Rovereto sud. Un’opera inutile per gli estensori della mozione, modificata (la mozione intendiamo) rispetto a quella originale dopo il confronto con il PD e i membri di Riva Bene Comune con il solo voto contrario, dunque favorevole alla Valdastico della Lega con Zambotti e Grazioli visto che il prolungamento della Valdastico era nel programma elettorale della Lega alle recenti provinciali. Inutile, dannosa e costosa, impattante dal punto di vista ambientale e ormai superata dalla logica di un trasporto su gomma che dovrà essere superata dal trasporto su ferrovia. La mozione presentata è stata introdotta da un esperto del coordinamento “No Valdastico nord – A 31) Piero Zanotti, il quale ha esposto al civico consesso tutti i perché contrari all’opera stradale. Le perplessità dei consiglieri in quota Patt si sono presentate proprio sul finire della relazione tecnica, quando mentre c’è un chiaro no all’uscita Rovereto nord per loro potrebbe profilarsi un sì, invece, con altra soluzione volta a “sgravare” il traffico sulla Valsugana. Un’alternativa che oggi come oggi non è chiara, dunque da qui è nata l’astensione dei tre consiglieri citati del Patt. Con i tre è arrivata anche il no da parte di Isabella Iandarino, capogruppo in quota UPT e il voto dall’opposizione di Stefano Santorum. 10 favorevoli, dunque, 5 astenuti e due contrari per la ferma contrarietà del Consiglio Comunale rivano all’opera, qualunque sia lo sbocco in territorio trentino della Valdastico. Un no che Riva consegnerà nelle mani provinciali di Fugatti affinché arrivi a Roma al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e a quello dell’Ambiente, Tutela territorio e mare. Un “no” deciso perché se realizzata aggraverebbe ulteriormente l’intera mobilità del Garda trentino, chiedendo al più presto un Tavolo di confronto con la Comunità di Valle, i sindaci locali, i rappresentanti politici degli altri territori coinvolti dal progetto dell’opera organizzando anche gazebi pubblici per informare i cittadini. Potenziare l’asse ferroviario esistente e realizzare quello con il Garda per i “no” è l’unica soluzione possibile.