Ottobre, mese della prevenzione del tumore al seno

Redazione26/09/20253min
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Ottobre è il mese della prevenzione del tumore al seno.
“La prevenzione è davvero vita – ha detto l’assessore alla Salute Maio Tonina – Significa seguire una buona alimentazione, praticare attività fisica e sottoporsi a diagnosi precoci. Per questo considero fondamentale il tema della nutrizione, parte integrante di ogni percorso di cura. Ci credo così tanto da aver previsto, all’interno del bilancio provinciale, risorse specifiche per sostenere iniziative dedicate alla promozione di stili di vita sani. Non possiamo limitarci a rincorrere la malattia: dobbiamo agire prima, rafforzando la prevenzione. Per questo sto lavorando con la Scuola di Medicina e la nascente Azienda sanitaria universitaria integrata del Trentino per creare un’unità complessa che si occupi proprio di questi temi. il Trentino è già tra i primi in Italia e può fare ancora meglio se ci crediamo tutti insieme. La prevenzione è la vera chiave per il futuro della nostra sanità. Grazie ad Anvolt per essere, ogni giorno, un alleato prezioso in questo percorso”.

 


 

La presidente di Anvolt Elisa Zeni ha ricordato che l’ottobre rosa, nato nel 1992 negli USA, è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, che può colpire anche gli uomini. Il fiocco rosa, simbolo della campagna, rappresenta speranza e nuova vita. E se “Anvolt promuove la prevenzione tutto l’anno con ambulatori diffusi sul territorio”, quest’anno ha voluto lavorare ad una novità, la “pizza rosa”, “una ricetta salutare che dimostra come anche la pizza possa rientrare in una dieta equilibrata, utile sia in percorsi oncologici sia per uno stile di vita sano, che, a partire dal 1° di ottobre, sarà proposta presso una pizzeria del capoluogo”.

Il dottor Eccher ha ricordato come grazie agli screening – e in questo senso in Trentino siamo all’avanguardia – e attraverso la prevenzione primaria si possa diminuire una forte percentuale di malattie: “In Italia lo scorso anno sono stati invitati allo screening 16 milioni di cittadini, ma solo 6 milioni hanno risposto, ebbene dobbiamo calcolare circa 50mila morti che si sarebbero potute evitare se tutti avessero accettato lo screening”, queste le sue parole.

La dottoressa Valentini ha quindi sottolineato come lo screening, in tema di prevenzione del tumore alla mammella, sia un’arma fondamentale: “Attualmente tutte le donne trentine fra i 50 e i 74 anni ricevono una lettera di invito a cadenza biennale, da agosto questo invito è stato esteso anche alle 49enni”.