“Agriturismi? Consumo di suolo”: la denuncia degli ambientalisti a Riva del Garda

Redazione10/08/20252min
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Le ultime campagne di Riva del Garda stanno scomparendo, e questa volta nel mirino degli ambientalisti finiscono proprio gli agriturismi. Secondo il loro comunicato, il problema nasce da una normativa provinciale che non distingue tra zone a scarsa disponibilità di terreni agricoli e territori con ampie superfici coltivate.
“Nell’Alto Garda il fenomeno appare fuori controllo ed è continua la sparizione di terreno agricolo che viene cementato con nuove strutture.”
Gli ambientalisti puntano il dito contro i progetti in via Maso Belli, dove, su terreni agricoli classificati “di pregio”, stanno per sorgere due agricampeggi e altre strutture.
“Le autorizzazioni in corso collocano gli edifici in mezzo alle campagne… ci chiediamo se al momento del rilascio del permesso di costruire siano state valutate collocazioni alternative meno impattanti anche sotto il profilo paesaggistico-ambientale.”

 

 

Rammentano che la Legge provinciale sull’agriturismo dovrebbe garantire “lo sviluppo, la valorizzazione, la salvaguardia dei territori montani e rurali e dell’ambiente”, ma denunciano che in alcuni casi gli edifici “sembrano infrastrutture di tipo prevalentemente commerciale, dove dietro il suffisso ‘agri’ si nasconde l’ennesimo consumo di terra ed un uso non propriamente agricolo dei suoli”.

Secondo il gruppo, la situazione rischia di peggiorare: “I terreni agricoli rimasti sono ormai veramente pochi… il tutto sta accadendo a discapito delle produzioni agricole vere ed in un contesto di degrado costante delle aree agricole per via degli usi impropri dei terreni.”

Gli ambientalisti avvertono che “un tempo l’agriturismo era rifugio autentico di naturalità e stile di vita tra stalle e campi coltivati, oggi pare che sia diventata vetrina per turisti in cerca di esperienza rurale dal retrogusto artificiale”.

Concludono con un appello diretto: “È assolutamente indispensabile la protezione delle campagne e degli ultimi terreni non edificati, per mantenere il paesaggio, l’economia rurale e l’economia turistica.”