Il Tar sospende ancora l’abbattimento dell’orsa Kj1: “Chiudere l’area, può essere solo catturata”
Il Tar di Trento ha accolto le istanze presentate dagli animalisti contro la seconda ordinanza di abbattimento dell’orsa Kj1, firmata sabato dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti. L’orsa è quella che ha aggredito un turista francese nei boschi di Dro.
La presidente del Tar, Alessandra Farina, ha disposto la sospensione del provvedimento nella parte in cui ordina l’abbattimento dell’esemplare, “salva l’adozione delle misure alternative all’abbattimento e di tutte le misure destinate ad assicurare la tutela pubblica della pubblica incolumità, come indicato in motivazione da assumere da parte dell’autorità preposta è stata fissata per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 5 settembre 2024”.
Per Farina, “resta in ogni caso demandata nelle more all’autorità provinciale l’adozione delle misure più adeguate al fine di assicurare – escluso il censurato abbattimento, in quanto, come già rilevato, soluzione irreversibile – l’eventuale captivazione dell’esemplare identificato come KJ1 ovvero la predisposizione di tutte le cautele per assicurare il costante monitoraggio del territorio e le puntuali segnalazioni alla popolazione che frequenta le zone interessate del pericolo esistente e dei comportamenti da seguire, non ultima l’interdizione all’accesso in determinate aree”.
Si tratta della seconda ordinanza bloccata dal Tar in pochi giorni dopo i ricorsi degli animalisti. Non è bastato, quindi, inserire nel provvedimento anche i risultati dei test biologici basati sui campioni raccolti a Dro. Per il Tribunale l’abbattimento sarebbe “irreversibile”.
Per Gian Marco Prampolini, presidente Leal, che ha presentato richiesta di decreto cautelare, è “importante tutelare anche solo passo passo la vita di una mamma orsa che non ha mai causato problemi in precedenza e salvaguardare i suoi piccoli da predatori e bracconieri. Come Leal ci sentiamo la piena responsabilità di non lasciare nessun animale vittima di decisioni scellerate della Provincia”.
La Lav: ‘su Kj1 la Provincia si adegui al principio di proporzionalità’
“La Presidente del Tar ha indicato chiaramente la necessità di adeguarsi al principio di proporzionalità, inoltre, dando seguito ai contenuti delle nostre diffide, ha indicato alla Provincia di Trento la possibilità di assicurare il costante monitoraggio del territorio e le puntuali segnalazioni alla popolazione che frequenta le zone interessate del pericolo esistente e dei comportamenti da seguire, non ultima l’interdizione all’accesso in determinate aree, giungendo eventualmente alla cattura, ma escludendo la soluzione irreversibile dell’uccisione”. Lo dichiara in una nota Massimo Vitturi, responsabile Lav animali selvatici, dopo la sospensione del secondo provvedimento di abbattimento dell’orsa Kj1.
Lav cita inoltre la parte del decreto in cui la presidente del Tar evidenzia “la diversa tempistica con la quale si può procedere alla captivazione e la necessità di garantire la sicurezza degli operatori indicata dal provvedimento impugnato quali ragioni che giustificano l’abbattimento come unica misura praticabile, non appaiono sufficienti a sostenere, in termini di necessità, idoneità e proporzionalità, la scelta definitiva dell’abbattimento”.
L’Enpa: ‘Temiamo che Kj1 possa essere uccisa dai bracconieri’
“Temiamo che Kj1 possa subire la stessa sorte di F36 e Mj5, uccisi dai bracconieri dopo essere stati condannati a morte da Fugatti. Per questo abbiamo diffidato la Pat a garantire l’incolumità dell’orsa di Dro e di tutti gli altri plantigradi del Trentino”. Lo scrive in una nota Enpa, che assieme a Lav, Leidaa e Oipa ha fatto opposizione al Tar di Trento contro la seconda ordinanza di abbattimento dell’orsa Kj1. In particolare il Tar di Trento, per la prima volta, ha dato ragione a Enpa sulla necessitò di chiudere le aree dove è noto che si muovano le orse con i loro cuccioli, così come accade in altri Paesi.
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