Nuovi problemi per il teatro di Arco: infiltrazioni d’acqua dalla vecchia Fitta

Nicola Filippi19/05/20244min
IMG_1164 TEATRO ARCO COSTRUZIONE (4)



 

Infiltrazioni d’acqua nel teatro ipogeo in fase di ultimazione, in via Cesare Battisti ad Arco. Non per colpa della falda che scorre a diversi metri di distanza, ma per “lame di sabbia” disposte orizzontalmente che portano acqua sotto il pavimento del nuovo edificio, probabilmente da via Fossa Grande fino alla zona di viale delle Palme e la curva Marinoni. L’amara scoperta è emersa durante una serie di carotaggi del terreno, dopo le ultime, violente piogge. Una “tegola” che obbliga Amministrazione comunale a rallentare la posa degli arredi nel nuovo teatro. Il vicesindaco Roberto Zampiccoli allarga le braccia e commenta: “Siamo di fronte ad un imprevisto e ora dovremo stanziare qualche bel soldino per porvi rimedio”.
Ad insospettire più di una persona sulla lentezza dei lavori la presenza, per un breve periodo, di una grande trivella davanti al nuovo teatro in costruzione a fianco dell’ex Sanatorio. “L’abbiamo utilizzata per verificare se la falda si fosse alzata o meno – spiega Zampiccoli – La relazione geologica fatta prima dell’avvio del cantiere aveva rilevato la presenza della falda acquifera, a una decina di metri sotto il livello del terreno. La falda non è stata toccata con i lavori, ma da un po’ di tempo a questa parte ci siamo accorti che non entra solo umidità, ma acqua vera e propria”.
“Lo scavo per realizzare il nuovo teatro ipogeo è lì da 12 anni – conferma ancora Zampiccoli – e non ci sono mai stati problemi di infiltrazioni d’acqua. Il teatro è stato realizzato come “una vasca bianca”, in altri termini è una piscina al contrario, è super-impermeabile dall’esterno verso l’interno”. Con le recenti piogge torrenziali è invece emersa l’inattesa problematica.
Dopo aver analizzato i risultati della perizia geologica in Comune hanno provato a trovare la causa. “In via Cesare Battisti, lungo dallo stop in fondo alla Pina fino alla curva Marinoni, passava il canale della Fitta. Negli anni Sessanta è stato deciso di coprire il “Fitom” con lastre di cemento per fare il marciapiede. Molto probabilmente – ipotizza l’Assessore – ci sta che si sia rotto una parte di quel canale e quando piove forte da via Fossa Grande scende un fiume impetuoso d’acqua, con forte pressione. È probabile che l’infiltrazione nel terreno provenga proprio da lì”.
Il teatro è protetto da diaframmi in cemento lungo via Cesare Battisti, poi c’è una “berlinese” di micropali, una sorta di barriera che protegge la struttura, in corrispondenza del Quisisana: “Ora faremo le verifiche sulla vecchia rete della Fitta utilizzando anche rilevatori pigmentosi. Quando piove forte coloreremo l’acqua per vedere che percorso che segue”. “Ci terrei a precisare che non è un problema di perizia geologica malfatta – conclude il vicesindaco di Arco – anzi, è stata fatta, ha trovato la falda acquifera che è ancora lì”.
Si allungano i tempi? chiediamo infine: “Piuttosto che allestire le strutture interne che poi si rovinano per l’umidità, rallentiamo il più possibile, accelerando invece per trovare la soluzione al problema”.

La Busa Vorremmo mostrarti le notifiche per restare aggiornato sulle ultime notizie.
Rifiuta
Consenti notifiche